Ast, investimenti per il Tubificio ma il settore metalmeccanico soffre. Il punto della Fim Cisl

TERNI – Buone notizie in vista per il Tubificio, la società del gruppo Ast, ma il settore metalmeccanico in provincia continua a soffrire per la mancanza di lavoro. Il punto è stato fatto oggi nel corso del coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria. Per quanto riguarda il Tubificio, la prossima settimana è previsto incontro nel corso del quale dovrebbe essere ufficializzato un investimento di circa 5 milioni di euro per il revamping di una linea e della messa in opera di una linea di saldatura ad alta frequenza con la necessità
dell’allargamento pure del capannone.

“Un impegno – dice Riccardo Marcelli, segretario regionale della Fim Cisl – che se, confermato, muterebbe il quadro di riferimento nel settore tubi portando potenzialmente la produzione fino alle 100 mila
tonnellate. Sulla falsa linea di ciò, appare sempre più necessario – continua Marcelli – che la tempistica per la messa in opera della Linea 6 avvenga nei tempi annunciati per provare a vincere la sfida della competitività del sito ternano”. Un impegno che diventa stringente alla luce del mutato contesto internazionale che potrebbe portare Terni ad essere il riferimento per il titanio.

La riunione di oggi è servita anche a fare il punto della situazione sulla situazione complessiva del settore metalmeccanico. Dal primo gennaio al 30 aprile 2015, sono 41 le aziende del comprensorio che hanno chiesto l’apertura della Cassa integrazione, coinvolgendo 737 dipendenti. Questi numeri vanno aggiunti a quelli nefasti del 2014. Rispetto a ciò il silenzio attorno al rinnovo dei contratti alla Ilserv Harsco, risulta essere assordante. Ma Ilserv rappresenta la punta di un iceberg di un sistema, quello degli appalti, che continua a faticare scaricando, come spesso succede in questi casi, le difficoltà sui lavoratori.

La Fim Cisl sta seguendo con altrettanta attenzione le vicende di Faurecia dove la complessità di acquisizione di nuove commesse in un momento paradossalmente favorevole per il settore automotive, rischia di compromettere gli sforzi fin qui effettuati dalle maestranze per mantenere competitivo il sito di Terni. Ad Orvieto dalla cessione del ramo di azienda di Electrosys è nata la Itelco Broadcast che sta riassorbendo, come da accordo sindacale, parte dei lavoratori.

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