Ast, la Rsu boccia la riorganizzazione ed è di nuovo sul piede di guerra, l’azienda ribatte. Faccia a faccia Morselli – sindacati

TERNI – La luna di miele, se mai c’è stata, è durata davvero poco. Tra sindacati e direzione aziendale dell’Ast tornano gli attriti. Mentre si attendono notizie dall’incontro tra le segretari sindacali e l’amministratore delegato, Lucia Morselli, per fare il punto sui bilanci e i volumi produttivi, la Rsu mostra il coltello tra i denti. La riorganizzazione del lavoro prospettata dalla direzione aziendale, non solo non è stata digerita, ma – a detta della Rsu – l’assetto organizzativo e turnistico presentato dall’azienda non è possibile raggiungere i livelli produttivi sottoscritti il 3 dicembre. “Per quanto ci riguarda – scrive – tale assetto non risponde a una prospettiva di difesa e di rilancio dell’azienda e dei suoi standard qualitativi e operativi, non garantisce gli standard minimi di sicurezza impiantistica, rischiando concretamente di favorire un aumento dei rischi di infortunio sul lavoro”.

Per la Rsu “c’è una chiara volontà di indebolire tutte le aree manutentive dello stabilimento, con una attestazione sui numeri di forza attualmente presenti, che non esprimono un modello organizzativo definito e capillare, in grado di garantire al massimo i livelli ottimali degli standard manutentivi a livello impiantistico”.

Secondo i rappresentanti sindacali a differenza dei numeri presentati dall’azienda, “gran parte delle efficienze rappresentate sono a carico dei lavoratori, non avvengono cioè a fronte di investimenti impiantistici e innovazioni tecnologiche che ne motivano e giustificano la fattibilità”.

La Rsu esprime preoccupazione anche per le dichiarazioni dell’azienda “rispetto alla parte impiegatizia, agli ulteriori esuberi previsti, ad un modello che così costruito mette in discussione la gestione di alcuni enti strategici e fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi indicati nell’accordo”. Per questi motivi, non solo respinge la riorganizzazione così come presentata dall’azienda, ma si dice pronta “a mettere in campo, insieme ai lavoratori, tutte le azioni necessarie a contrastarla”.

Non si è fatta attendere la replica dell’azienda che ribadisce che  “l’’assetto organizzativo proposto durante le riunioni fra Rsu e direzione aziendale garantisce la capacità produttiva minima di un milione di tonnellate di acciaio colato all’’anno”.

L’Ast conferma che “verranno effettuati investimenti per il potenziamento degli impianti, a cominciare dal trasferimento della linea 5 di Torino” e che “le aree manutentive dello stabilimento sono in grado di garantire i livelli ottimali degli standard manutentivi a livello impiantistico”.

Per l’azienda, quindi, “il modello organizzativo proposto rispetta tutti gli standard qualitativi, operativi e di sicurezza impiantistica anche nel rispetto dei requisiti di tutte le certificazioni necessarie”.

Ast “conferma – conclude la nota – il percorso di rilancio e sviluppo intrapreso, nella consapevolezza che questo richiede l’’impegno costante di tutte le parti. L’’azienda auspica quindi che management, rappresentanti sindacali, istituzioni, lavoratori possano collaborare per sostenere le attività di rilancio dell’’acciaieria già positivamente iniziate con l’’accordo del 3 dicembre cui l’azienda fedelmente si attiene”.

Intanto, come si diceva, questa mattina si è tenuto l’atteso faccia a faccia tra i sindacati provinciali e l’amministratore delegato, Lucia Morselli, nel corso del quale i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto delucidazioni rispetto all’andamento aziendale focalizzando l’attenzione su volumi produttivi, commerciale, organizzazione aziendale, approvvigionamenti, ambiente, energia, dumping.

Su questi argomenti “sono state fornite informazioni – dicono i sindacati – che lasciano presupporre che l’Azienda stia lavorando per confermare gli impegni assunti al Ministero dello Sviluppo Economico”.

Le Segreterie Territoriali, rispetto alla complessità e all’importanza dei temi trattati, hanno chiesto però ulteriori approfondimenti convenendo con la Direzione aziendale di affrontare, fin da lunedì prossimo alcuni argomenti, al fine di rendere chiari gli obiettivi da perseguire.

“Il percorso di acquisizione delle informazioni – dicono i sindacati – è importante per arrivare alla verifica ministeriale perseguendo con forza gli obiettivi che ci siamo dati rispetto al risanamento aziendale”.

Al termine della riunione le Segreterie, prendendo atto del comunicato della Rsu di Ast relativamente alla discussione sull’Organizzazione interna, e in attesa che si concluda il giro di illustrazione con Aspasiel e Tubificio, hanno ribadito all’amministratore delegato che l’assetto impiantistico, di turnistica e di personale rimane confermato rispetto a quanto affermato al Mise, evidenziando che eventuali scarichi produttivi dovranno essere gestiti con gli strumenti in essere come fatto fino ad oggi. Rispetto alla riorganizzazione interna, la discussione deve essere effettuata dalla Rsu nel solco delle tradizioni sindacali ternane contraddistinto da confronto discussione condivisione e accordi. “Il sistema aziendale – concludono Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl – ha bisogno di stabilità nelle relazioni”.

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