Ast, parte la riorganizzazione: impianti marciano con organici ridotti, le Rsu: “ci sono anomalie”

TERNI – Lo ha detto e lo ha fatto: l’azienda ha tirato dritto e da questa mattina è scattata la riorganizzazione all’Ast. Il nuovo assetto organizzativo, determinato a seguito della vertenza dei mesi scorsi e dell’uscita volontaria dei dipendenti, prevede un numero ridotto di addetti nelle linee, a partire dalla laminazione a caldo. Il piano però non piace ai sindacati che, non solo non lo hanno condiviso, ma lo hanno anche fortemente contestato. Questa mattina le Rsu, a tal proposito, hanno chiesto un incontro urgente con i vertici aziendali e avviato verifiche sulla sicurezza negli impianti.

Le rsu, in particolare, sostengono che questo tipo di organizzazione mette a rischio la sicurezza dei lavoratori. Nei giorni scorsi le stesse rappresentanze sindacali unitarie avevano invitato l’azienda a sospendere l’attuazione della riorganizzazione. Una richiesta andata a vuoto visto che da questa mattina gli impianti hanno cominciato a marciare a organici ridotti. A fronte di questa decisione dell’azienda, le Rsu ha svolto dei sopralluogo e rilevato alcune anomalie.

Le Rsu spiegano, infatti, di aver “svolto un primo sopralluogo a tappeto nell’area Pix2, registrando alcune prime anomalie che sono in fase di approfondimento”.

In merito al posizionamento del personale, in base alla nuova organizzazione del lavoro proposta, spiegano sempre le rsu, “l’azienda fino a questo momento non ha modificato in modo sostanziale l’assetto”, anche se in alcune linee dei dipendenti sarebbero stati utilizzati per funzioni diverse da quelle normalmente svolte senza “un idoneo e corretto percorso di formazione e informazione dei lavoratori”.

Inoltre le nuove pratiche operative stilate e fornite in queste ore dall’azienda, in tutti gli impianti di PIX2, “non sono state condivise insieme ai lavoratori”. “Come primo parziale controllo – concludono i rappresentanti dei lavoratori, che hanno scritto anche una ulteriore lettera ai vertici Ast – confermiamo tutte le nostre preoccupazioni, in questi giorni ampiamente manifestate e continuiamo rinnovando la nostra disponibilità ad aprire un confronto”.

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