Ast, ecco la bozza d’accordo, vince la linea dura, sciopero fino a mercoledì

Esuberi e integrativo restano lo scoglio tra azienda e sindacati. Lo scoglio che impedisce la firma dell’accordo. Riferendo oggi all’assemblea dei lavoratori i sindacati hanno parlato di passi in avanti ma hanno anche evidenziato queste criticità. Per questo “lo sciopero va avanti almeno fino a mercoledì – hanno detto i sindacati – con il blocco delle portinerie”. Resta da capire se i lavoratori riterranno di rimodulare le forme della mobilitazione.

L’assemblea è cominciata intorno alle 15.30. I rappresentanti sindacali hanno snocciolato punto per punto la proposta. Claudio Cipolla della Fiom ha detto che per loro la forza lavoro minima non può essere inferiore a 2400 unità. Parlando degli esuberi, ha ricordato che 125 sono quelli ancora da gestire. Gli 80 mila euro di bonus per chi esce volontariamente potrebbero aumentare. L’azienda, però, sembrerebbe intenzionata a licenziare se non si arrivasse a questo tetto di uscite volontarie. Un punto questo che, come trapelato anche ieri da Roma, i sindacati non accettano.  A questo punto Claudio Cipolla ha detto che ” il sindacato è per proseguire le iniziative di lotta e il blocco delle portinerie, ma si può cominciare a ragionare sui presidi. Se è necessario si possono rimodulare le iniziative”.

A questo punto si è aperta la discussione tra i lavoratori. Alla fine ha prevalso la linea dura: lo sciopero va avanti con le stesse forme.(seguono aggiornamenti)

Ieri intanto è  toccato al dirigente del ministero Giampiero Costano mettere nero su bianco i punti di sintesi di una trattativa Ast che è andata avanti per due giorni. La firma sul documento non c’è: fondamentali saranno i passaggi dei sindacati con i lavoratori (le assemblee sono convocate per le 14 di oggi) e dell’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, con la Thyssenkrupp.

La sintesi, che è il frutto del lavoro di limature, correzioni e aggiustamenti, intervenuti tra le parti, rappresenta la bozza di un ipotetico accordo e si struttura in tre parti: proposta industriale, salari e esuberi.

Sulla prima c’è sostanziale convergenza. Nella parte industriale si prevede almeno un milione di tonnellate di acciaio fuso in un anno, la possibilità di verificare il secondo forno dopo 4 anni e non 2 (come chiedevano i sindacati), 150 milioni circa di investimenti, una strategia commerciale aperta anche all’Europa meridionale. Sul fronte delle infrastrutture la Regione dell’Umbria  si impegna a stanziare 5 milioni per il completamento del collegamento viario tra l’Ast e la superstrada Terni-Rieti, mentre si parla di 180 milioni di investimento del Governo e in parte della Regione Lazio per il completamento della Terni-Orte-Civitavecchia, insieme all’impegno, sempre del Governo di agevolare l’azienda sui costi dell’energia.

Nella parte relativa ai salari si registrano invece difficoltà a trovare un accordo. Nella bozza di sintesi, l’Ast arriva ad impegnare 8 milioni e 200mila euro contro i 5 inizialmente proposti e gli 11 chiesti dai sindacati. Tradotto in soldoni, le maggiorazioni tornerebbero da 25 al 40%, le presenze domenicali da 15 a 30 euro e l’intero premio di luglio. Il premio di produzione di 723 euro viene trasformato in un premio di produttività variabile ed esigibile in base ai giorni effettivamente lavorati più  altre voci come buoni libro, borse di studio, premio di anzianità.

La terza parte della bozza riguarda gli esuberi. Ad oggi resterebbero 125. Una partita che l’azienda conta di chiudere entro Natale incentivando l’uscita volontaria. La Morselli ha ricordato che il bonus per chi va via  entro la fine dell’anno è di 80 mila euro, che scenderà a 50mila euro dal 1° gennaio 2015.

Il tavolo della trattativa è aggiornato al 26 novembre. Sempre mercoledì il Parlamento europeo affronterà la vertenza dell’Ast. In concomitanza con il nuovo incontro al ministero, verrà discussa l’interrogazione presentata da Tsipras. A riferirlo è il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, Damiano Stufara, che sottolinea che “nel dibattito parlamentare che seguirà la presentazione dell’atto ispettivo, si potranno finalmente porre le indispensabili premesse per la messa in discussione delle attuali strategie comunitarie per la siderurgia. Scelte piegate al perseguimento degli obiettivi particolari di gruppi di interesse privati e incapaci di sanare i crescenti squilibri tra i Paesi comunitari. Anche su questo piano – conclude Stufara – si gioca il futuro produttivo ed occupazionale di Ast”.

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