Ast, nuovo rinvio, l’azienda vuole la conclusione dello sciopero, tensioni in serata in viale Brin

Non si muove un passo e forse non si muoverà se non terminerà lo sciopero ad oltranza. E’ questa la sensazione che si registra dopo la riunione al Mise. La vertenza dell’Ast non si è smossa di una virgola rispetto alle posizioni di luglio. Da mesi la trattativa è in stallo e neanche la riapertura del tavolo del confronto, preceduta da dichiarazioni di disponibilità dell’azienda rispetto ad alcune richieste del Governo, è bastata a far fare lo scatto in avanti. Tutta l’aspettativa che da settimane si nutriva intorno alle riunioni di questi giorni al ministero dello Sviluppo economico è andata delusa: nulla di fatto nel summit di ieri dove per altro le istituzioni e i sindacati sono andati in pressing sull’amministratore delegato chiedendo di formalizzare un nuovo piano industriale. Un piano che è stato presentato oggi dall’ad, Lucia Morselli, e che sostanzialmente di nuovo non ha nulla a parte il trasferimento della linea 5 di Torino a Terni. Si è avviato il confronto ma le posizioni restano lontane. Se ne riparlerà martedì 18 alle 10 a seguito dell’ennesimo rinvio.

Il sospetto è che l’azienda prima di concedere formalmente qualcosa voglia poter riprendere la produzione, almeno parzialmente, impedita dallo sciopero ad oltranza che si protrae da 21 giorni. Sta ai sindacati valutare le prossime mosse. sindacati che in serata hanno diffuso una nota nella quale sostengono di “valutare in maniera complessivamente negativa il piano industriale presentato, con elementi di novità insufficienti per esprimere giudizi diversi rispetto a quanto sostenuto fino ad oggi. Va aggiunto un comportamento del Governo non coerente rispetto  alle dichiarazioni dei giorni scorsi. Per domani mattina alle ore 10.30 sono indette le assemblee dei lavoratori in viale Brin”.

E proprio in viale Brin si sono registrati in tarda serata momenti di tensione tra i lavoratori (qualche centinaio) per le notizie giunte da Roma. Pare inoltre, il condizionale è d’obbligo, che l’azienda, sempre in tarda serata, abbia dato disposizioni per saldare piastre di ferro al cancello principale per impedirne l’apertura. Se il rumors fosse confermato si tratterebbe, per i lavoratori, dell’ennesimo gesto di provocazione da parte dell’Ast.

Poco dopo i portoni di una palazzina di viale Brin sono stati dati alle fiamme.

La cronaca della giornata

Slitta alle 17 il tavolo per l’Ast. La riunione inizialmente fissata per le 14, comincerà con un ritardo di 3 ore. Difficile da interpretare al momento questo ulteriore rinvio. Resta invece tutta l’incertezza intorno a una vertenza che è tutt’altro che in discesa. Sindacati e istituzioni oggi vogliono vedere nero su bianco gli impegni dell’Ast e soprattutto pretendono che l’amministratore delegato Lucia Morselli si presenti con un piano industruiale nuovo.

La riunione di ieri ha avuto un po’ il sapore della beffa: l’Ad ha presentato una serie di proposte che le organizzazioni sindacali hanno ritenuto in un certo senso peggiorative rispetto al piano del 17 luglio.

A far restare acceso il lumicino della speranza che la situazione esca dallo stallo in cui versa da settimane, nonostante le dichiarazioni di aperture e le contemporanee azioni unilaterali dell’azienda, è la richiesta avanzata dallo stesso ministro Guidi a presentare una proposta modificata.

Ore 17.30 Le parti sono arrivate ma il tavolo non è ancora iniziato. Intanto il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha dichiarato all’agenzia AdnKronos che “Tra poco l’azienda illustrerà al tavolo al Mise il piano industriale maggiormente nei dettagli. L’auspicio è che si lavori per arrivare all’intesa, per far rientrare al lavoro i dipendenti che sono in sciopero permanente da ormai 21 giorni, con una notevole perdita di reddito, e allo stesso tempo si riprenda la produzione, la cui sospensione sta provocando non pochi problemi all’industria italiana. Spero che oggi si lavori per ritornare a una discussione portata avanti con tranquillità superando le asprezze. Spero – ha aggiunto Bellanova – che da parte dell’azienda ci sia uno sforzo di chiarezza nell’esposizione del piano industriale, in modo da trovare il consenso delle organizzazioni sindacali che già nell’incontro a Palazzo Chigi avevano constatato un passo avanti rispetto al piano di luglio. Spero che i sindacati possano così condividere un terreno di confronto che non preveda uno sciopero continuativo dei lavoratori”.

Ore 17.40 Comincia la riunione. Per il Governo, al momento, sono presenti  i sottosegretari allo Sviluppo, De Vincenti, e al Lavoro, Bellanova. L’ad Morselli sta illustrando il presunto “nuovo” piano industriale.

Ore 18.10 Il sottosegretario De Vincenti chiede chiarimenti alla Morselli. L’ad sta presentando un piano che non si discosterebbe da quello del 17 luglio. L’unica novità sarebbe il trasferimento a Terni della linea 5 di Torino. La Morselli si serve dell’ausilio delle slide.

Ore: 18.30 L’amministratore delegato ha terminato l’illustrazione del cosiddetto nuovo piano che di fatto non ha portato nulla di nuovo. La Morselli avrebbe ribadito la possibilità che a settembre 2016 il secondo forno potrebbe essere spento e ha parlato di una perdita finora per l’azienda di 70 mila tonnellate di prodotto. L’ad avrebbe parlato anche delle forti criticità sul rinnovo dei contratti annuali e alla loro probabile cancellazione.

Ore 18.45 Si aggiunge al tavolo il ministro Guidi.

Ore 19.30 La trattativa è tutta in salita. Il piano illustrato dalla Morselli non prevede sostanziali novità rispetto a quello di luglio. Le posizioni tra le parti restano molto distanti. Come se non bastasse nel tardo pomeriggio sono arrivate le dichiarazioni della neocommissaria Ue per la concorrenza, Margrethe Vestager che non lascia spazio al dialogo. Nel suo primo intervento pubblico sull’argomento dice chiaramente che il caso a Bruxelles è chiuso. “La decisione è presa. Capisco la difficoltà per i lavoratori ma le soluzioni per i lavoratori non vanno trovate nel mio ufficio. Spero che si trovino con i proprietari dell’azienda”.

Ore 19.50 Il ministro Guidi rinvia il tavolo di una settimana. Le parti riconvocate per martedì prossimo.

 

2 pensieri riguardo “Ast, nuovo rinvio, l’azienda vuole la conclusione dello sciopero, tensioni in serata in viale Brin

  • Nov 11, 2014 in 21:39
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    Credo che arrivati a questo punto le possibilità siano solo 2 : sospendere lo sciopero ( che poi si può sempre riprendere )e far uscire una volta per tutte la TK AST allo scoperto con la vera proposta , che per adesso non ha fatto nemmeno intravedere , oppure continuarlo ad oltranza e provocare , con certezza assoluta , il fallimento di molte imprese e fornitori – con conseguente “messa in libertà” di centinaia di lavoratori -e la probabile messa in liquidazione della stessa Acciaieria ( che secondo me è una delle opzioni della Proprietà: Ai sindacati l’ardua decisione .

  • Nov 11, 2014 in 23:50
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    continuare con questo sciopero e come autodistruggere le ditte esterni come già sta succedendo sveglia che si può combattere anche lavorando senza fare il loro gioco almeno si mangia

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