Ast Terni, restano distanti le posizioni di azienda e sindacati

Sulla vertenza Ast si va subito al sodo. Poco dopo le 14 è cominciato l’incontro al Mise anche con i sindacati locali. Incontro anticipato da una serie di incontri separati tra Governo e le parti. Sembra che si stia discutendo del costo del lavoro: il nodo centrale in cui in questi giorni si è consumato lo scontro tra rappresentanti dei lavoratori e l’amministratore delegato Morselli. L’azienda sembra ferma sulle sue posizioni, così come i sindacati che contro la proposta dell’Ad hanno alzato un muro compatto. L’Ast ha mantenuto la richiesta di abbassare a 12 milioni di euro il costo del lavoro e di ridurre il numero degli esuberi a patto di tagliare il contratto integrativo che si tradurrebbe in una contrazione del salario, compresi gli straordinari e il lavoro domenicale. I sindacati dal canto loro hanno ribadito la richiesta di discutere il piano industriale.

Oggi sarà comunque il giorno del “giudizio” è arrivato. Nel bene o nel male oggi al tavolo del Mise si metterà qualche punto fermo sull’Ast di Terni. Un incontro decisivo a cui le parti si avvicinano con ansia e tensione. Ma chi sarà a giocare questa partita? Sicuramente il ministro Guidi a cui dall’inizio della vertenza è spettato il compito di “arbitro” e di “titolare”.

Se manterrà l’impegno preso l’altro giorno, al termine della riunione fiume, oggi la titolare del dicastero allo Sviluppo economico avanzerà la controproposta del Governo all’azienda, ma vuole che a sedere al tavolo ci siano i tedeschi. E infatti a Roma ci sono l’amministratore delegato Lucia Morselli e i rappresentanti della Thyssen. Una presenza che, da parte del Governo, è ritenuta importante per arrivare a un punto d’intesa ma che è sollecitata anche dai sindacati che vorrebbero bypassare l’amministratore delegato la cui controproposta, presentata mercoledì pomeriggio, non ha fatto altro che inasprire i toni e allontanare le parti. Un’uscita, quella della Morselli, che non sarebbe piaciuta neanche al ministro Guidi.

Di certo la partita che si gioca oggi ha dimensioni più grandi di quelle che risultano all’apparenza. C’è da capire, infatti, quanto il Governo sia disposto a combattere per mantenere la produzione inox in Italia in un momento in cui Francia e Germania fanno da padroni e c’è da chiarire anche quali siano le reali intenzioni della ThyssenKrupp per l’Ast: il mantenimento, la vendita o la riduzione a un sito di lavorazione dell’inossidabile?

Un pensiero riguardo “Ast Terni, restano distanti le posizioni di azienda e sindacati

  • Ott 3, 2014 in 15:02
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    CHE RENZI SABATO SI RECHI AD ASSISI MI STA BENE,ANZI POTREBBE AVERE QUALCHE BUONA ILLUMINAZIONE
    MA SECONDO ME OGGI,DOPO LE DICHIARAZIONE PRECEDENTEMENTE FATTE,SE FACESSE UNA IMPROVVISATA PRESSO IL MINISTERO E METTERE LA FACCIA DI PRIMA PERSONA E CONFERMARE DAVANTI AI CRUCCHI QUELLO GIA DETTO,NON SAREBBE MALE.
    FORSE SE RISOLVESSE LUI QUESTO PROBLEMA ,NON FAREBBE CHE ACCRESCERE LA FIDUCIA CHE LA GENTE GLI HA RIPOSTO CON LE ULTIME ELEZIONI.

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