Banca Popolare di Spoleto: sull’aumento di capitale, le perplessità del Pd

SPOLETO (Renzo Berti) – Il Partito Democratico ribadisce tutta la propria preoccupazione e contrarietà per la decisione con la quale Banco di Desio attuale azionista di maggioranza dell’Istituto di credito, si appresta a convocare per il 30 marzo una assemblea straordinaria in cui verrà varato l’aumento di capitale per la Bps, Banca Popolare di Spoleto.

Una decisione viziata da illegittimità derivata a seguito delle recenti sentenze del Consiglio di Stato, prima fra tutte quella del 18 dicembre del 2014. Se ciò si dovesse verificare, secondo il Pd, comporterà un gravissimo danno per gli azionisti stessi e per gli oltre 19 soci della Spoleto Credito & Servizi, già azionista di maggioranza dell’Istituto stesso.

“Si tratta di una operazione gravissima e senza precedenti – sostiene il segretario del Pd, Roberto Loretoni – che non può preoccupare, sia per le conseguenze patrimoniali per le migliaia di soci-azionisti della nostra città, sia per quelle che ricadranno sul tessuto socio economico locale e regionale”.

Il Pd spoletino, inoltre, è seriamente preoccupato per l’atteggiamento silente, quasi sussiegoso, che su questa vicenda hanno assunto sia il sindaco Fabrizio Cardarelli che l’assessore al bilancio, Agnese Pula.

“Se l’amministrazione comunale intende realmente tutelare gli interessi di questa città – aggiunge il Segretario del Pd, Roberto Loretoni – è quanto meno opportuno che sostenga le azioni risarcitorie che i soci della Spoleto Credito & Servizi si apprestano ad intentare, attraverso le associazioni dei consumatori, contro le gravi irregolarità compiute dal ministero dell’Economia nella vicenda del commissariamento ed, evidenziate dalle sentenze emesse dal Consiglio di Stato”.

Secondo il Partito Democratico, infatti, il danno che l’aumento del capitale della Bps produrrà sull’economia del territorio è incalcolabile. “Pensiamo soltanto al controvalore delle azioni della Spoleto Credito & Servizi, acquistate da privati e piccoli imprenditori negli anni passati, a garanzia di mutui e prestiti accesi presso la Banca Popolare di Spoleto e che ora, se si procedesse all’aumento di capitale, sarebbe pari a zero. Un’operazione finanziaria che, a parere del Pd, presenta seri aspetti di illegittimità, e che per tale motivo deve essere presa in considerazione dagli organi competenti in materia. E l’amministrazione comunale, come soggetto portatore di interessi diffusi, non può certamente restare silente ed inerme. Il Pd, dal canto suo, ha già attivato tutte le iniziative possibili, investendo i propri parlamentari, affinchè venga presentata una interpellanza, a carattere di urgenza, al ministro dell’Economia e delle Finanze.

“Noi siamo e continueremo ad essere – conclude il Segretario del Pd – dalla parte della città, dei risparmiatori, dei dipendenti della Bps, nonché delle piccole imprese che hanno contribuito, in tanti anni, a fare della Banca Popolare uno tra i più importanti istituti di credito dell’Umbria e del Centro Italia”.

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