Bandi europei anche per i professionisti, audizione in Prima commissione poi la Giunta regionale dice sì
PERUGIA – Giornata di massima attenzione per i professionisti. Da oggi infatti sono stati equiparati, grazie ad una decisione della giunta regionale, alle imprese per l’accesso ai bandi europei. Il tutto mentre proprio una rappresentanza di questi erano riuniti a Palazzo Cesaroni per un’audizione in Prima commissione proprio sull’argomento.
I rappresentanti degli ordini hanno chiesto l’equiparazione dei professionisti alle Pmi, come previsto dalle direttive europee e dal Governo italiano. La Commissione lavorerà ad una risoluzione unitaria per sollecitare la Giunta ad accelerare su questo tema.
Nel corso dell’audizione che si è svolta questa mattina, i rappresentanti degli ordini umbri di commercialisti, ingegneri, avvocati, geometri, medici e architetti, hanno sottolineato come l’Umbria sia indietro rispetto alla maggior parte delle altre regioni nell’apertura dei bandi europei ai liberi professionisti, che dovrebbero essere equiparati alle piccole e medie imprese come richiesto dalle direttive europee, recepite dal Governo italiano nel 2016. Per gli intervenuti, che hanno lasciato anche
contributi di comparazione con la situazione di altre realtà, “è oramai giunto il momento che l’Umbria recepisca la necessità dell’apertura dei fondi europei ai professionisti, visto che è rimasta indietro su questo aspetto; ben vengano bandi specifici per professionisti ma sarebbe maggiormente significativo poter accedere a bandi aperti, perché è più interessante attingere ad un bacino di risorse più ampie rispetto a bandi dedicati ma con risorse inferiori, anche perché non vogliamo una riserva indiana”. Per i liberi professionisti “è necessaria una piena equiparazione con le Pmi, visto che un professionista deve avere una struttura adeguata per svolgere il proprio ruolo”. È stata poi ampiamente sottolineata la necessità della formazione dei professionisti, fondamentale soprattutto nelle zone colpite dal sisma e per i giovani: “Serve uno specifico riferimento ai giovani professionisti e sull’avvio della professione che oggi è particolarmente complicato”. Per la medicina privata è stato ricordato che “l’apertura dei bandi europei potrebbe favorire la crescita dei professionisti locali, pronti a sostituirsi a quelli provenienti da fuori regione”.
Al termine dei lavori il presidente Smacchi ha spiegato che “la Commissione lavorerà ad una risoluzione unitaria che, partendo dalla mozione (https://goo.gl/jTjj3g) presentata dai consiglieri Nevi (Fi), Squarta (FdI), Ricci, De Vincenzi (Rp), Fiorini, Mancini (Ln) , possa accelerare i tempi e sollecitare la Giunta regionale a predisporre al più presto gli strumenti operativi per far sì che i liberi professionisti possano essere parte integrante dei bandi europei”.
Sollecitazione subito recepita. L’esecutivo regionale ha approvato questa mattina l’atto di indirizzo necessario per l’estensione ai liberi professionisti degli avvisi pubblici previsti dal Por-Fers 2014-2020 così come previsto dalle direttive europee e dalla Legge di Stabilità 2016 del Governo italiano. “Si tratta di una scelta convinta e consapevole che la Regione Umbria ha fatto – ha affermato la presidente Marini -. Il mondo delle libere professioni è un interlocutore importante nelle dinamiche di sviluppo della nostra Regione e dunque legittimamente rientra, come le piccole e medie imprese, nella platea di soggetti che parteciperanno ai prossimi bandi ed avvisi del Fondo di sviluppo regionale. Ovviamente anche per loro varranno le stesse regole, gli stessi obiettivi, le stesse priorità e tipologie di investimenti previste dal Programma, che è stato peraltro già approvato dalla Commissione Europea. Abbiamo dunque completato il quadro – ha concluso la presidente Marini – visto che i liberi professionisti già da tempo potevano accedere agli interventi previsti nel Programma operativo regionale del Fondo Sociale Europeo”.