Bevagna, il Comune rischia il default, appello del sindaco al Consiglio regionale e a Renzi
BEVAGNA – Una corsa contro il tempo, un appello a tutte le forze politiche e istituzionali per salvare il Comune di Bevagna dal default e dal commissariamento. Ci sono 300mila euro da trovare entro il 30 settembre (data ultima per l’approvazione del bilancio previsionale). Il sindaco, Analita Polticchia, sta mettendo in campo tutte le energie possibili per trovare i fondi necessari. Nei giorni scorsi ha preso carta penna e ha scritto al presidente del Consiglio regionale e ai consiglieri di maggioranza per chiedere un “intervento di soccorso solidale e di sostegno” per scongiurare l’eventuale commissariamento nel caso in cui il Governo non adotti o adotti in ritardo le misure di salvataggio necessarie. Già, perché prima di scrivere al Consiglio regionale, il sindaco aveva già scritto a Renzi sottoponendo la proposta di aggirare il rischio dissesto, attraverso la dilazione del debito con un piano pluriennale e utilizzo di proventi di alienazioni sempre destinati alla sua copertura, ma anche rivedendo i criteri di distribuzione del fondo di solidarietà. Di incontri con rappresentanti del Governo, il sindaco sostiene di averne già avuti diversi e di aver intravisto qualche spiraglio, tuttavia il timore è di non riuscire ad approvare il bilancio previsionale entro il termine del 30 settembre. Da qui l’appello al Consiglio regionale.
Dopo aver ricordato che dal 2011, anno di insediamento dell’attuale amministrazione, il Comune ha iniziato un percorso virtuoso improntato alla trasparenza, alla partecipazione e alla corretta gestione delle economie pubbliche, il sindaco confessa le difficoltà a chiudere il bilancio. Spiega che il Comune “non avendo più alcuno strumento a disposizione, in quanto sono stati tutti utilizzati nel piano di rientro del risanamento iniziato nel 2011 o sono stati sfruttati nella precedente gestione amministrativa, non ha attualmente alcun modo per chiudere il bilancio previsionale a meno di utilizzare la leva fiscale al massimo ed eliminare completamente tutte le voci di spesa che non siano quelle considerate essenziali per legge. Praticamente – scrive il sindaco Polticchia – un suicidio politico inaccettabile che non potrebbe mai essere sostenuto da questa amministrazione in quanto verrebbe annullata completamente la funzione politica degli amministratori eletti”.
Il primo cittadino ricorda che il Comune ha operato tagli drastici e una destrutturazione della spesa fin dal 2011, “tant’è – scrive Polticchia – che siamo amministrando con circa meno 800mila euro rispetto al 2010 sul bilancio di 3 milioni di euro. Se non si dovesse giungere a trovare una soluzione per la copertura dei 300mila euro mancanti per la chiusura del bilancio previsionale 2014, l’inevitabile commissariamento che ne deriverebbe causerebbe danni ingenti all’unica ricchezza della comunità, ovvero al patrimonio immateriale della città consistente nella sua attrattività turistico-culturale che attualmente è l’unica fonte di sviluppo economico locale e motivo di attrazione per estimatori e investitori”.