Boss della camorra arrestato a Terni a processo

TERNI – Prende corpo il maxi processo contro il clan Giuliano – Sibillo. Processo per il quale il Comune di Napoli si costituirà parte civile. Oltre 60 persone sono accusate a vario titolo di reati come traffico di droga, associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione di armi da fuoco, estorsioni. Tra queste, c’è anche Pasquale Sibillo, che comparirà davanti al giudice il 22 dicembre. Il giovane boss della camorra a soli 24 anni venne arrestato a Terni il mese scorso, nell’ambito di un’operazione congiunta tra le Squadre Mobili di Napoli e Terni e del Servizio Centrale Operativo. Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare, emessa su richiesta dei pm Woodcock e Francesco De Falco. A Lio, così era soprannominato il giovane, era stato ucciso il fratello Emanuele, ed era ricercato dalla polizia e dai killer dei clan rivali. Venne bloccato dagli investigatori all’interno di un’auto, grazie ad un tatuaggio che non ha lasciato altri dubbi alla Polizia. Si trovava nel centro storico di Terni insieme ad un’altra persona. Da settimane la polizia aveva ristretto il cerchio intorno a lui. E’ accusato di omicidio, tentativo di omicidio, associazione mafiosa, traffico di droga ed estorsioni. È ritenuto dagli investigatori il capo del cartello della nuova generazione camorristica del rione Forcella, composto dalle famiglie Giuliano, Sibillo, Brunetti ed Amirante e contrapposto alla cosiddetta “paranza dei bambini”, perché le ultime leve della criminalità organizzata sono ragazzi giovanissimi. Non solo, Sibillo era un vero boss a Napoli ed il suo gruppo, pochi mesi fa, ha scatenato una guerra per il controllo dei traffici di droga. Contro Pasquale Sibillo ed il suo gruppo, il clan dei Mazzarella.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.