Uffici giudiziari umbri, la Marini: “Spazio ai dipendenti pubblici da collocare”

“E’ paradossale che vi siano dipendenti pubblici per i quali è necessaria una loro collocazione, come quelli delle Province, mentre un settore, sempre pubblico, come l’amministrazione giudiziaria soffre di gravi carenze di organico. Per questo auspico che il Governo approvi delle norme di legge per consentire l’utilizzo di questo qualificato personale che potrebbe contribuire al miglior funzionamento della giustizia nel nostro Paese”.
Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina, a Perugia, ai lavori dell’incontro conclusivo del progetto interregionale – transnazionale “Diffusione di best practice negli uffici giudiziari italiani”. Il progetto, finanziato dal Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo Umbria 2007-2013, ha promosso il trasferimento e lo scambio, a livello interregionale e transnazionale, della positiva esperienza d’innovazione organizzativa e di miglioramento della qualità dei servizi, realizzata dalla Provincia Autonoma di Bolzano presso la Procura della Repubblica di Bolzano nell’ambito della programmazione del Fondo Sociale Europeo 2000-2006. Lavori ai quali hanno partecipato – tra gli altri – anche il vicepresidente della Regione e assessore al Lavoro e formazione Fabio Paparelli, Giovanni Galati, Procuratore Generale di Perugia e Gianluca Calvieri, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Perugia.
La presidente Marini ha poi sottolineato come “la Regione Umbria ha creduto fortemente in questo progetto investendo oltre mezzo milione di euro in un arco di tempo che va dal 2012 al 2015, e grazie a queste risorse è stato possibile finanziare borse di studio, stage formativi e utilizzo di personale in stato di mobilità, per supportare l’attività degli uffici della Corte d’Appello di Perugia, della Procura della Repubblica di Perugia, del Tribunale di Orvieto, Procura della Repubblica di Orvieto, Giudice di Pace di Orvieto e Giudice di Pace di Città della Pieve”.
“L’efficienza del sistema giudiziario – ha aggiunto Marini – può abbassare o elevare il livello di competitività del nostro Paese e più è alta la nostra competitività, più il sistema economico nel suo complesso ne trae vantaggio. Inoltre, una giustizia efficiente – ha concluso la presidente – è garanzia per il cittadino di certezza del diritto”.
Sullo stesso tema era intervenuto in precedenza il vicepresidente Paparelli per il quale “efficienza, professionalità e trasparenza solo gli elementi fondamentali delle ‘buone pratiche’ in grado di assicurare una maggiore efficacia dell’azione amministrativa pubblica compresa quella degli uffici giudiziari che sappiamo bene che sono costretti ormai da tempo a navigare tra mille criticità. C’è innanzitutto un problema di numeri e risorse, ma anche di riassetto degli uffici territoriali, in Umbria, come nel resto del Paese. Oggi però parliamo di buone pratiche, appunto, ovvero delle azioni positive messe in campo attraverso l’utilizzo di risorse del Fondo Sociale Europeo. Credo – ha proseguito Paparelli – che sia stato uno sforzo importante che ha prodotto risultati altrettanto importanti, con l’obiettivo di aumentare sempre di più la qualità dei servizi della Giustizia civile e penale, di ridurre i costi di funzionamento dell’organizzazione giudiziaria, di aumentare sempre più la capacità di informazione e comunicazione; aumentare la responsabilità sociale degli Uffici Giudiziari sui risultati e sull’uso delle risorse pubbliche”.
Per il vicepresidente Paparelli “in questa direzione va anche il grande investimento che la Regione Umbria sta mettendo in atto attraverso l’’agenda digitale’ per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e del procedimento amministrativo, quale ulteriore contributo per rendere più efficiente e trasparente la macchina amministrativa nell’interesse generale del cittadino”.

Un pensiero riguardo “Uffici giudiziari umbri, la Marini: “Spazio ai dipendenti pubblici da collocare”

  • Ott 24, 2015 in 9:45
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    Non capisco perchè le levate professionalità da ricollocare debbano essere necessariamente quelle provenienti da uffici di altri enti pubblici e non invece anche quelle provenienti da altre aziende che hanno chiuso i battenti.
    Si facciano dei concorsi “puliti” e aperti a tutti per “ricollocare” i più adatti ai vari ruoli!

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