Capitale della Cultura 2019, le istituzioni: “Il lavoro fatto resta, si riparte da qui”

PERUGIA – “Il fatto è per noi un successo e non una sconfitta” lo ha detto il presidente della Fondazione PerugiAssisi, Bruno Bracalente, commentando insieme ai rappresentanti delle maggiori istituzioni coinvolte, la decisione della commissione che ha dato il titolo di Capitale europea della cultura 2019 a Matera.

“Non ci sentiamo inferiori a nessuno – ha detto Bracalente – e non far parte della short list delle finaliste, quella sì sarebbe stata una sconfitta. Il percorso fatto – ha aggiunto il presidente della Fondazione – deve produrre risultati e il cantiere aperto quattro anni fa non si deve fermare, l’investimento fatto non può andare disperso, visto che possono partire i progetti previsti, sia quelli di trasformazione urbana sia quelli culturali, da realizzare da soli ma anche insieme alle altre città finaliste”.

Anche tenendo presente la disponibilità data dal ministro della cultura Dario Franceschini di pensare ad una Capitale italiana della cultura e in merito ad Italia 2019 – progetto ideato per non disperdere i programmi delle finaliste e nato all’interno della stessa Fondazione Perugiassisi – è stato infatti ricordato che “sostenere cantieri di progettazione a lungo termine come questi sarebbe una grande opportunità per il Paese”.

Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha aggiunto che “da qui si riparte. Non voglio vedere musi lunghi e non accetto i gufi che possono commentare con “io lo avevo detto”, oggi deve essere una festa perché c’è un territorio che si è risvegliato grazie a queste idee e al lavoro di una Fondazione che ha portato energie nuove e sarebbe da sciocchi rimetterci a dormire”.

Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, è ribadito che oggi è un giorno di festa “perché abbiamo realizzato una nuova materia prima, quella che ci ha portato a lavorare insieme e a condividere un percorso per il bene della regione, e non va disperso soprattutto l’asse culturale che le due città di Perugia e Assisi hanno creato”.

Anche l’assessore regionale Fabrizio Bracco ha sottolineato il “nuovo legame tra Perugia e Assisi” ma ha rimarcato anche il clima in generale che si è creato con energie nuove messe in moto e il rapporto di collaborazione tra le città dell’Umbria che ha permesso di costruire unità ed identità di carattere regionale.

“Tutto resta – ha detto Bracco – e va oltre il 2019 per uno sviluppo pluridecennale della regione”. In merito alla non scelta di Perugia, Bracco più che di errori fatti ha preferito parlare di “utilità”, visto che su questo concetto “sembra essersi espressa la commissione”. “Per noi – ha osservato – poteva essere meno utile che per Matera vincere, perché Perugia è già di fatto una capitale della cultura”.

Anche secondo Bracalente “è verosimile che questo sia stato un criterio importante di valutazione, visto che mi sono sentito dire che la nostra progettualità può andare avanti anche senza titolo”.

Sul futuro Fondazione sono tutti concordi nel ritenere che si debbano confrontare a breve i soci fondatori e i soci partecipanti per capire se andare avanti, ma la struttura creata “è chiaramente la migliore garanzia – ha evidenziato l’assessore Bracco – per dare certezza e gambe ai progetti e per dare un segnale che le cose le vuoi fare veramente”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.