Carabiniere ucciso, Armeni davanti ai giudici, giovedì la decisione del Riesame

Il tribunale del Riesame ha rinviato a giovedì 6 agosto la decisione sulla scarcerazione di Emanuele Armeni, il carabiniere accusato di aver ucciso il collega Emanuele Lucentini, lo scorso 16 maggio, con un colpo partito dalla mitraglietta d’ordinanza al rientro dal turno di notte, nel cortile della caserma di Foligno.
L’udienza si è svolta stamattina ed è durata quattro ore di udienza, con i giudici che hanno ascoltato accusa e difesa, due ricostruzioni opposte su quanto accaduto quel giorno.
Da una parte la procura della Repubblica di Spoleto che sostiene la tesi del’omicidio volontario, con Armeni che ha sparato volontariamente a Lucentini; dall’altra la difesa del militare in carcere che punta sull’accidentalità del fatto.
Armeni era presente in aula ed è rimasto in silenzio di fronte ai giudici, mentre il suo avvocato Marco Zaccaria ha consegnato ai giudici una nuova perizia balistica favorevole al militare, parlando di mera “imprudenza”. L’accusa ha invece rilanciato la sua ipotesi, cercando di dimostrare anche attraverso un video come sia difficile premere in casualmente il grilletto di una M12. Toccherà ai giudici decidere, mentre le indagini proseguono per fare chiarezza su diversi punti oscuri della vicenda, a cominciare movente.

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