Caso Bps, Padoan difende Visco: “Nessun indizio di gravi mancanze”

SPOLETO – Vicenda Bps all’attenzione della Camera, dove il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha risposto al Movimento Cinque Stelle che chiedeva un passo indietro del governatore della Banca d’Italia. Visco è indagato per corruzione  e truffa a seguito di un esposto presentato da cento soci della Spoleto Credito e Servizi, che contrallava la Banca Popolare di Spoleto.

“La revoca – ha detto Padoan – sarebbe possibile solo nel caso fosse ritenuto colpevole di gravi mancanze e le vicende Bps non forniscono alcun indizio in tal senso”. Visco ha anche fatto riferimento allo statuto del sistema europeo delle banche centrali che tutela la stabilità dei componenti degli organi decisioni, prevedendo un’ampia durata del loro mandato e regole restrittive per la deroga”.

Risposta che non è piaciuta al M5S. “Padoan non può rispondere in aula in questo modo. E se Bankitalia, come dice, ha fatto davvero controlli approfonditi, ad esempio sulla Popolare di Vicenza, allora vuol dire che c’è da preoccuparsi davvero. Dato che a breve entrerà in vigore la normativa sul bail-in, con ancora maggiori poteri in capo a Bankitalia, il governo dovrebbe spingere per le dimissioni di Visco”. Per il M5S si dovrebbe intervenire anche su un conflitto d’interessi legato al fatto che la Banca d’Italia è partecipata al 95 per cento dalle istituzioni creditizie e finanziarie, sottoposte alla sua vigilanza.

Patuelli, presidente dell’Abi, è intanto intervenuto parlando di “accuse incredibili sulla questione Bps, non dimostrate e illecitamente  propalate”.

 

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