Castiglione del Lago, dibattito sull’Unione dei Comuni. Bocci: “Interessante cantiere istituzionale”
CASTIGLIONE DEL LAGO – La giornata dedicata agli Stati Generali dell’Unione dei Comuni nel pomeriggio è stata dedicata ai tre tavoli tematici: “Turismo e sviluppo economico” nella Sala del Consiglio comunale, è stato coordinato da Sergio Batino Sindaco di Castiglione del Lago e Ermanno Rossi Sindaco di Passignano sul Trasimeno ed ha visto la presenza di Luigi Rossetti Direttore delle Attività Produttive della Regione Umbria; Il tavolo “Ambiente e territorio” si terrà nella Sala del Teatro, presieduto da Fernanda Cecchini, Assessore regionale all’Ambiente, e coordinato da Giacomo Chiodini Sindaco di Magione e Riccardo Bardelli Sindaco di Paciano con una folta partecipazione di operatori della pesca, dell’agricoltura e del mondo ambientale; terzo tavolo quello dedicato alle “Politiche sociali”, presso la Sala della Biblioteca, presieduto da Luca Barberini Assessore alle Politiche sociali e coordinato da Giulio Cherubini Sindaco di Panicale e Patrizia Cerimonia Sindaco di Tuoro sul Trasimeno.
A seguire si è svolto un interessante incontro con l’on Gianpiero Bocci, Sottosegretario agli Interni, uomo di punta del Partito Democratico e sempre molto attento alle questioni del Trasimeno. Ad intervistarlo è stato Gabriele Olivo, giornalista castiglionese e collaboratore anche del neonato giornale online dell’area l’Ora del Trasimeno. «Vedo nel progetto dell’Unione non solo un cantiere istituzionale interessante – ha risposto Bocci alle domande – ma soprattutto una scelta culturale, di cultura politica. Oggi siamo di fronte ad una alternativa secca: attardarsi sul presente o prendere il futuro. Con l’Unione dei Comuni questo territorio, la sua gente e la sua politica scelgono il futuro: ma la vedo quasi una scelta obbligata. In questi anni di crisi tutta l’Umbria è stata colpita ma ci sono due zone in particolare che l’hanno sentita, la montagna, da Gubbio a Gualdo fino alla Valnerina ed da quest’altra parte la zona del Trasimeno. Quindi Unione anche come scelta di consapevolezza della situazione e delle prospettive aperte. Del resto c’è una alternativa all’Unione? I nostri piccoli comuni qui, ma anche altrove hanno un’alternativa? Mentre tutto cambia e a cambiare sono le realtà più grandi e attrezzate per prime. Oggi che la politica anche a livello nazionale si è organizzata sulle grandi aree metropolitane, come si risponde? Anche le Regioni come rispondono? Del resto io che ero favorevole ai cambiamenti proposti dal referendum e vedevo nel Senato rinnovato e cambiato per quanto riguarda le funzioni proprio una Casa dei Sindaci. Perché l’Italia non è l’Italia delle Regioni, ma l’Italia dei Comuni».
Alla domanda sui rischi e sui pericoli che questa esperienza può avere Gianpiero Bocci ha risposto concludendo l’incontro affermando che, non solo per l’Unione ma per tutte le istituzioni e per la politica in generale, vede il rischio di una mancanza di scelte. «La vedo proprio come malattia del sistema Italia: chi governa invece deve prendere sempre, ma in questo momento in particolare, decisioni e assumersi le responsabilità. Ecco allora che anche a livello nazionale stiamo lavorando per una semplificazione della legislazione a riguardo. Perché anche le Unioni dei Comuni abbiano procedure e forme organizzative semplici, più delle attuali e che possano adottare un modello organizzativo e gestionale leggero. Dove maggiore autonomia e maggiore flessibilità si sposino virtuosamente. E che tutto questo poi possa concorrere a trovare le giuste dimensioni per la nuova programmazione». Bocci ha infine citato, tra gli elementi evidenti di crisi del territorio del Trasimeno, l’assenza della rappresentanza istituzionale di quest’area.