Chirurgia Foligno, soddisfazione per la scelta di Mariani: pazienti e colleghi tirano un sospiro di sollievo
FOLIGNO – Hanno tirato un sospiro di sollievo i pazienti del dottor Enrico Mariani, responsabile del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Foligno, nell’apprendere che il primario sarebbe pronto a ritirare le dimissioni recentemente rassegnate, restando almeno un altro anno alla guida della struttura. La notizia, resa nota da Umbria Domani(Leggi qui), ha avuto un impatto molto positivo anche tra i colleghi e i collaboratori del medico, considerato il miglior chirurgo umbro.
Stamattina al San Giovanni Battista non si parlava d’altro: al bar, tra gli utenti in coda allo sportello analisi, nelle corsie dei vari reparti solo commenti positivi, con l’auspicio che la decisione venga presto ufficializzata.
“Il dottor Mariani – commenta un medico dell’ospedale di Foligno – è una colonna portante e un’eccellenza del nostro noscomio, il suo abbandono, peraltro improvviso e senza aver creato le giuste condizioni per proseguire l’importante opera realizzata grazie alla sua esperienza, sarebbe stato molto preoccupante per la nostra struttura sanitaria”.
“Per noi è un’ottima notizia – evidenzia un altro medico – speriamo solo che venga confermata e che serva anche a promuovere una migliore organizzazione delle competenze presenti sul nostro territorio, per rendere più efficienti i nostri ospedali. La preoccupazione è infatti quella che la Direzione generale non vada avanti nell’ormai necessario processo di integrazione e valorizzazione dei presidi ospedalieri di Foligno e Spoleto”.
E se a Foligno il clima è positivo, a Spoleto la notizia della conferma del dottor Mariani ha destato una certa preoccupazione: il timore è che questa novità possa rallentare l’espletamento del concorso previsto per la nomina del primario della Chirurgia. Un timore che, secondo fonti bene informate della Usl 2 dell’ Umbria, è assolutamente infondato: una cosa, infatti, non escluderebbe l’altra e la permanenza di Mariani, per almeno un altro anno, rappresenterebbe un vantaggio per entrambe le strutture sanitarie, nell’ottica di una futura riorganizzazione legata alla valorizzazione delle compentenze espresse dal territorio.