Città di Castello, accordo sindacati – Comune sul Bilancio di previsione

CITTA’ DI CASTELLO – Mentre va avanti la campagna elettorale, il lavoro delle amministrazioni comunali non si ferma. E’ il caso di Città di Castello dove il sindaco Luciano Bacchetta e le organizzazioni sindacali hanno siglato un accordo che stabilisce le linee guida per il Bilancio di previsione 2016. Nessun aumento delle tariffe e nuove iniziative per la rivitalizzazione della città, in un contesto economico comunque non facile.

“La fase socio economica continua ad essere particolarmente preoccupante per il paese – si legge nella premessa – Il ritorno della deflazione è un pessimo segnale per l’economia del Paese, è la conferma, purtroppo, la piccola ripresa, avviata nella prima metà del 2015, è già finita come evidenziano gli ultimi dati sull’inflazione diffusi dall’Istat. La deflazione in atto oltre a rimandare consumi e investimenti, aumenta il peso dei debiti pubblici e privati, un pericolo che negli ultimi è stato sottovalutato sia dal Governo che dal Parlamento. Il dato sugli investimenti è esplicativo: quelli privati sono diminuiti dal 2009 al 2015 del 30%, mentre quelli pubblici sono passati dai 56 ai 32 miliardi di euro annui. Rimane anche nel territorio di Città di Castello – prosegue il documento – la difficoltà di trovare lavoro in modo particolare per i giovani, per coloro che sono usciti dalle aziende e per soggetti deboli del mercato del lavoro. Si allarga la fascia dei cittadini e delle famiglie che rientrano nelle fasce di povertà. CGIL CISL UIL e la Amministrazione Comunale hanno espresso preoccupazione per la situazione sociale che stanno vivendo molte persone e che hanno perso il lavoro il lavoro e/o non lo trovano”.

Le organizzazioni sindacali “apprezzano le iniziative messe in campo dalla Amministrazione Comunale di Città di Castello anche in seguito ai punti elaborati nella piattaforma l’alto Tevere al lavoro. Per intervenire in questo contesto inedito le parti condividono l’obiettivo di sostenere il welfare cittadino, i servizi educativi e scolastici, il lavoro e le famiglie anche attraverso l’utilizzo di risorse aggiuntive, del bilancio comunale e attraverso una attenta e razionale gestione delle risorse pubbliche, cosi come definito nel DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2016-2018 della Amministrazione Comunale di Città di Castello. Le parti concordano sulla situazione di particolare difficoltà nella quale si trovano ad operare le amministrazioni locali a causa delle manovre e dei provvedimenti legislativi che si sono succeduti negli anni determinando una drastica diminuzione dei trasferimenti statali e l’incertezza delle risorse. Cgil, Cisl e Uil  territoriali, insieme alle categorie dei pensionati, chiedono alla Amministrazione Comunale di Città di Castello una forte azione nei confronti del Governo per avere una diversa concezione del  rapporto tra governo centrale e Comuni, e chiedere di  non spostare  sui Comuni il ruolo di esattori per lo stato centrale, scaricando tutte le tensioni dei cittadini nei confronti delle istituzioni locali, che come la Corte dei Conti ha esposto,  “l’aumento della pressione fiscale dipende per i quattro quinti dall’imposizione locale, rivelatasi aggiuntiva e non sostitutiva di quella nazionale”.

Nello specifico del documento contabile, si prevedono azioni in parte corrente  per € 41.591.103,37 ed in parte investimenti € 15.462.337,70. Numeri che hanno dovuto fare i conti con i tagli delle istituzioni superiori di quasi 9 milioni di euro dal 2011. Le parti hanno condiviso l’importanza di sostenere gli investimenti programmati in bilancio 2016 per € 15.462.337,00 per interventi di manutenzione straordinaria ed opere per la città dando risposte concrete alla domanda di lavoro con un indebitamento pro capite che scende comunque a € 588,00 a persona nonostante i mutui accesi, ben al disotto dei € 680,00 del 2010. A tal fine si evidenzia come nell’anno 2016 l’Ente ha garantito pagamenti ai propri fornitori mediamente in 18 giorni data registrazione fattura. Per quanto riguarda la delegazione sindacale si conferma la necessità che venga mantenuto un equilibrio tra quantità e qualità dell’imposizione tariffaria locale ( irpef, tari,  ecc) e servizi ai cittadini, avendo particolare attenzione alle fasce deboli, anziani, persone senza lavoro e famiglie. Cgil Cisl Uil territoriali, insieme alle categorie dei pensionati, hanno apprezzato lo sforzo compiuto ed hanno convenuto con le difficoltà delle Amministrazioni Comunali in relazione alle scelte economico finanziarie attuate dai Governi e, seppur in questo quadro, hanno evidenziato la necessità di realizzare una manovra finanziaria comunale equa ed in grado di coniugare gli investimenti, lo stato sociale e l’invarianza della tassazione e delle tariffe.

I punti di condivisione sono stati: il mantenimento degli attuali livelli di servizio destinati alle persone e alle famiglie, anche attraverso la sinergia con la ASL, nell’ambito delle politiche sociali di ambito territoriale, con particolare attenzione alle persone anziane ed all’infanzia e alle donne sole; l’impegno  per il recupero dell’Ex Ospedale per la creazione di un centro della salute polifunzionale e per attività rivolte alla Città; Conferma delle tariffe e/o contribuzioni attualmente applicate nei servizi socio assistenziali e didattici resi dagli Enti e mantenimento delle tariffe per i servizi a domanda individuale.

Sono state confermate le tariffe a domanda individuale, quasi invariate dal 2011. Per il trasporto scolastico la situazione è ferma al 2010, così come per i nidi. Sono previste inoltre ulteriori agevolazioni di carattere sociale e particolare attenzione alle variazioni economiche delle famiglie che incidenza sulle fasce ISEE. C’è la conferma dell’adeguamento della soglia di ingresso ISEE per accesso alle prestazioni di pertinenza del Comune, mediamente di 2.000 euro in seguito ai confronti con le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL gli uffici fiscali e le strutture tecniche della Amministrazione, per le prestazioni della Amministrazione Comunale, per servizi a domanda individuale della scuola e nidi.

Si parla anche dell’abbassamento delle aliquote della Tari per le utenze domestiche dell’8 per cento attraverso la valorizzazione della discarica, l’incremento della differenziata, l’incremento di azioni per la pulizia del centro storico (porta sigarette ecc.), il recupero dell’evasione e iscrizione a ruolo di soggetti nascosti per recuperare anche la diminuzione delle superfici per effetto della crisi, la gestione razionale da parte della Concessionaria SOGEPU che attraverso recuperi evasione tari sono state destinate ad abbassare i costi da coprire mediante la tariffa che sono stati  sono stati determinati in euro 320.000 , in base anche al piano finanziario presentato da SOGEPU, che sono state imputate secondo la seguente suddivisione:  utenze domestiche 53,44%, utenze non domestiche 46,56%. Sogepu ha provveduto poi ad una azione di recupero evasione su tarsu/tares per oltre € 1.000.000,00 di euro una platea di utenti che ha permesso di coprire la cessazione sopratutto di utenze non domestiche.

 

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