Città di Castello, partono gli studi sulle emissioni della Color Glass

CITTA’ DI CASTELLO – Partono nella settimana di Natale le analisi delle emissioni della Color Glass di Trestina, in adempimento alla richiesta di effettuare uno studio sulle caratteristiche delle esalazioni provenienti dallo stabilimento e sull’eventuale profilo di rischio associato alle componenti rilevate, che il Comune di Città di Castello e la Usl Umbria 1 hanno avanzato nella conferenza di servizi del 28 settembre 2017. A essere monitorate per prime saranno le emissioni odorigene, delle quali a partire da domani, martedì 19 dicembre, è stata chiamata a occuparsi la società Arco Solutions, spin-off del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Trieste, che attraverso specifici campionamenti individuerà le attività dell’impianto che producono odori, comprese quelle legate alla gestione dei rifiuti in entrata e in uscita dallo stabilimento.

L’indagine avrà l’obiettivo di analizzare la situazione e indicare i miglioramenti finalizzati alla riduzione delle emissioni odorigene, siano esse diffuse che convogliate. Da giovedì 21 dicembre il Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia avvierà in collaborazione con la ditta Sereco Biotest i campionamenti sul materiale in ingresso nell’impianto, sui prodotti intermedi e sul prodotto finale, al fine di stabilire il profilo di rischio associato all’attività produttiva, con particolare riferimento alla eventuale presenza di sostanze chimiche in concentrazioni potenzialmente pericolose per l’ecosistema e la salute umana. Entrambi gli incarichi tecnici sono stati affidati dalla Color Glass. “Si tratta di indagini molto importanti, che rispettano la posizione cautelativa che abbiamo assunto come amministrazione e permetteranno di definire la reale situazione ambientale legata all’attività dello stabilimento, mettendo in atto, qualora si rendano necessari, gli interventi che possano rassicurare la popolazione residente”, sottolineano gli assessori all’Ambiente Massimo Massetti e all’Urbanistica Rossella Cestini, insieme al vice sindaco Michele Bettarelli. “L’amministrazione seguirà con la massima attenzione la vicenda – puntualizza Cestini – nell’ottica di garantire ogni tutela alla cittadinanza, in coerenza con una filosofia urbanistica che anche in fase di definizione della variante generale del nuovo Prg ci vedrà particolarmente vigili sulle situazioni che riguardano la coesistenza tra abitazioni e insediamenti produttivi”. Il cronoprogramma e le modalità di svolgimento degli studi che inizieranno domani sono stati illustrati ai componenti della commissione “Assetto del Territorio” dai rappresentanti della Color Glass nel corso del sopralluogo convocato lo scorso 13 dicembre dal presidente Luciano Tavernelli nello stabilimento situato nella frazione di Città di Castello.

La visita, alla quale hanno partecipato il vice sindaco Michele Bettarelli, gli assessori Massimo Massetti e Rossella Cestini, il funzionario del servizio comunale Attività Produttive Lucia Bonucci, i rappresentanti della Pro Loco di Trestina e del Comitato Salute Ambiente Altotevere Sud, è stata guidata dai consulenti tecnici dell’azienda Mauro Mariotti e Patrick Paterno, alla presenza del dipendente Ettore Conti e dell’avvocato della società Michela Paganelli. Divisa in gruppi, la delegazione ha avuto modo di approfondire le conoscenza del ciclo produttivo con i tecnici presenti e di visionare direttamente all’interno dello stabilimento i macchinari e le fasi della lavorazione. Il confronto ha permesso di chiarire ulteriormente la natura del rifiuto speciale non pericoloso che viene trattato dall’azienda: fanghi costituiti principalmente da idrato di titanio provenienti da un’impresa chimica di Ferrara che produce catalizzatori per la sintesi di olefine, una classe di idrocarburi non aromatici. Dalla lavorazione del materiale si ricava biossido di titanio, che viene rivenduto sul mercato in Spagna e in Indonesia per la produzione di ceramiche. Nel breve dibattito preliminare alla visita al reparto di produzione, il presidente della commissione Tavernelli ha ricordato come il sopralluogo facesse seguito alla sollecitazione in consiglio comunale della consigliera Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) e alla seduta della commissione convocate in settembre alla presenza dell’ingegner Mariotti, sottolineando come il lavoro svolto abbia permesso di definire la posizione del Comune in sede di conferenza dei servizi. “Siamo qui con l’obiettivo di dare il nostro contributo alla garanzia della salute dei cittadini, ma anche del funzionamento degli impianti produttivi, che spetta alla pubblica amministrazione”, ha detto Tavernelli. A sottolineare come la questione centrale sia rappresentata “dal ciclo produttivo e dalle eventuali difficoltà legate ad esso, senza mettere in discussione la lavorazione e i legittimi interessi imprenditoriali” è stato Vincenzo Bucci (Castello Cambia), mentre Nicola Morini (Tiferno Insieme) ha chiesto chiarimenti in merito alle caratteristiche dell’azienda e al suo percorso di insediamento a Città di Castello. I rappresentanti della Color Glass hanno tenuto a puntualizzare l’origine tifernate dell’unità produttiva di Trestina, nonostante la proprietà attuale dello stabilimento sia della società con sede a Trento. La Color Glass è infatti subentrata al colorificio Eurocer, azienda fondata tra gli altri lavoratori da Conti dopo la chiusura nel 1995 della Rai di Cerbara, che aveva individuato l’attuale capannone di Trestina per l’altezza della struttura che permetteva di alloggiare gli atomizzatori da dieci metri necessari alla produzione. Successivamente l’azienda ha ottenuto l’autorizzazione ministeriale al trattamento dei fanghi di titanio, all’epoca unica in Europa, e Color Glass è subentrata nella proprietà, mantenendo l’autorizzazione precedentemente rilasciata e la sede di Trestina. Insieme a Paterno, Mariotti ha garantito la massima disponibilità dell’azienda a chiarire ogni aspetto della produzione e, dopo l’esecuzione dei monitoraggi sulle emissioni, a intraprendere tutte le iniziative eventualmente necessarie per migliorare la situazione e per rassicurare la popolazione residente, “con la quale – hanno detto – vogliamo convivere nella massima trasparenza, perché a noi interessa il rapporto con i cittadini, oltre che con la politica”.

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