Città di Castello, spariscono cinque macchinari in ospedale: furto da 100mila euro

CITTA’ DI CASTELLO – Furti all’ospedale di Città di Castello. Nel week end sono spariti cinque macchinari usati in endoscopia per un valore di 100mila euro. Sul caso indaga la polizia. Stando alle prime informazioni si tratterebbe di un blitz pianificato perché il reparto di endoscopia dell’ospedale tifernate era chiuso al pubblico sabato e domenica. Il personale si è accorto del furto questa mattina.

“Non c’è pace per il  nosocomio tifernate che paga una politica dell’abbandono funzionale e gestionale. – hanno spiegato i consiglieri comunali della Lega Marchetti e Mancini – Non è un caso, infatti, che nel fine settimana, la struttura sia stato oggetto di un furto importante, dove sono stati rubati strumenti dal reparto di endoscopia dal valore complessivo di circa 100 mila euro. Ancora una volta la sicurezza dei cittadini e in questo caso dei pazienti e degli operatori sanitari, non rientra tra le priorità dell’ amministrazione. Chiederemo – annunciano i due esponenti leghisti – il ripristino del servizio di vigilanza interno all’ospedale con personale dedicato, specialmente nelle ore notturne. Fondamentale sarebbe l’azione dei vigilantes nel prevenire furti e danneggiamenti al nosocomio stesso e alla strumentazione, ci chiediamo, infatti, cosa sarebbe accaduto se le apparecchiature rubate fossero servite per un’operazione urgente o se quelle rimaste fossero state danneggiate. Dalla sicurezza alla viabilità, fino alla sanità, in ogni ambito subiamo costantemente l’incapacità politica della sinistra che rinuncia ad un valore fondamentale come quello della sicurezza. Un valore negato – precisano Marchetti e Mancini – nella concessione della residenza, nella videosorveglianza dei territori contro i furti, nell’accettare in modo incondizionato la presenza, sul nostro territorio, di decine e decine di persone senza un titolo legittimo di residenza o fonte di reddito, ma che non perdono mai occasione per recare danno a cose e persone. Abbiamo superato il livello di guardia e di sopportazione, si è perfino arrivati a violare, in modo ripetuto, un luogo “sacro” per la salute della persona così come accaduto anche in altri presidi ospedalieri. Cos’altro deve succedere – concludono i due consiglieri – affinchè i governi di sinistra si sveglino da questo “coma” politico? E’evidente che questi sono i risultati di una lotta politica tra le fila interne del PD che parte da Perugia e arriva fino ai nostri territori”.

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