Colussi, si profila un esubero di 80 lavoratori, i sindacati lanciano l’allarme

ASSISI – Forte calo degli ordinativi, riduzione importante dei turni di lavoro. C’è preoccupazione sul futuro della Colussi. A lanciare il grido d’allarme sono i sindacati. Le segreterie regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e la Rsu dello stabilimento di Petrignano, dopo l’incontro del 18 settembre fatto in Confindustria a Perugia con l’azienda, hanno incontrato i lavoratori nelle assemblee di sito che si sono svolte lunedì scorso 22 settembre.

“L’attuale situazione della Colussi Group – dicono i sindacati – desta molte preoccupazioni tra i lavoratori, poiché si sta verificando un forte calo degli ordinativi e quindi una riduzione importante di turni di lavoro. Ciò, unito alla mancanza di strategie industriali mirate e altre improduttive del passato come quella del trasferimento degli uffici marketing e commerciali a Milano, sta facendo preoccupare le segreterie e la rsu, anche perché l’unico piano industriale che verrebbe messo in campo dall’azienda è fatto di soli tagli al personale”. Si parla di un esubero di 80 lavoratori “gestiti – continuano i sindacati – attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali quali: mobilità per chi traguarda la pensione e/o volontaria, cassa integrazione ordinaria o contratto di solidarietà ad oggi è la soluzione tampone che l’azienda propone per superare tale difficoltà produttiva”.

Le assemblee, molto partecipate dai lavoratori, hanno mandato un messaggio chiaro alle segreterie, alla rsu e anche all’azienda. “In primis – spiegano i sindacati – la valutazione su tutti i lavori e mansioni oggi appaltati a ditte esterne e che prima erano fatti dai dipendenti Colussi, per essere reinternalizzati. Poi il ricorso agli ammortizzatori sociali a condizione che ci sia un’equa ridistribuzione delle ore in esubero fra tutti i lavoratori senza penalizzarne solo alcuni di loro. I lavoratori – continuano le organizzazioni sindacale – pagheranno ancora una volta un conto salatissimo e sono disponibili a sacrifici solo se gli stessi serviranno a riportare volumi all’interno dello stabilimento di Petrignano. Lo stesso deve tornare ad essere la locomotiva del gruppo così come lo è stato nell’ultimo ventennio”.

Se l’azienda non sarà disposta a discutere nel merito all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, così com’è in tutte le realtà dove il sindacato ha firmato accordi simili, si organizzeranno iniziative di mobilitazione dei lavoratori. La rsu inoltre, ha inviato una richiesta d’incontro ad Angelo Colussi per sensibilizzare ancora di più l’imprenditore, a trovare soluzioni che potrebbero far uscire l’azienda da questa delicata situazione. “Ma l’imprenditore – dicono – ha declinato l’invito”.

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