Coronavirus , l ‘uscita infelice della Tesei : ” In Umbria rischi come nel post sisma del 2016 “.

Durante il summit dei governatori con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte , la Presidente dell’Umbria Donatella Tesei ,nel voler sottolineare le sue preoccupazioni per il rischio paralisi del sistema produttivo, si è spericolata in un accostamento onestamente infelice. La Tesei si è rivolta al Premier dicendo che l’Umbria ” rischia di subire pesanti ripercussioni, paragonabili a quelle che si sono verificate nel post sisma del 2016 “. Un avvicinamento sconveniente per tante ragioni, sicuramente non opportuno in questo delicato momento e troppo a cuor leggero. Il coronavirus spaventa i cittadini ed è giusto aggredire tutti i focolai possibili , non va sottovalutato ma , come ha affermato in queste ore l’organizzazione mondiale della sanità, l’allarme va ridimensionato. E’ vero che l’Italia rischia di fermarsi , con ripercussioni pesanti sull’economia del nostro paese ma, proprio per questo ,vanno evitati allarmismi pericolosi. L’ Umbria  è ancora una regione senza casi di contagio e gli umbri si fidono del sistema sanitario regionale che, come ha detto l’assessore alla sanità Coletto, è pronto ad affrontare qualsiasi situazione. Non c ‘ è bisogno, quindi, di fare accostamenti sbagliati e ingenerosi. Il terremoto del 2016 è un’altra cosa: centinaia di famiglie che non hanno più una casa, anziani costretti a vivere in alloggi di emergenza , giovani che hanno lasciato la Valnerina in cerca di lavoro, aziende che non riescono a ripartire. Si potrebbe continuare, l’elenco è assai lungo e il dolore di quella gente è destinato a durare negli anni. Presidente Tesei, questa uscita è, detto con franchezza, troppo a cuor leggero.