Corruzione, Davigo incontra gli studenti umbri: “Da Mani pulite a oggi molto è cambiato ma in peggio”

“Il fenomeno della corruzione, che in altri Paesi è stato mantenuto o ricondotto a livelli fisiologici, in Italia continua ad essere sostanzialmente fuori controllo. L’intervento giudiziario da solo non basta. Da ‘Mani pulite’ ad oggi è cambiato molto, ma in peggio. La corruzione è un reato a ‘cifra nera’ elevatissima e difficilmente viene scoperta. Si tratta di un fenomeno particolarmente legato alla devianza dei colletti bianchi e non alla delinquenza di strada. La speranza è nelle nuove generazioni. Occorre informarsi e manifestare la propria preoccupazione e la propria contrarietà, ricordarsi di essere cittadini e pretendere il rispetto delle regole”.

Lo ha detto Piercamillo Davigo (Consigliere della II Sezione penale presso la Corte Suprema di Cassazione), relatore stamani a Palazzo Cesaroni nel convegno “L’evoluzione della corruzione, da mani pulite ad oggi: che cosa è cambiato” (promosso dall’Assemblea legislativa, nell’ambito del progetto “Educazione alla cittadinanza”), di fronte a studenti ed insegnanti di alcuni Istituti scolastici dell’Umbria.

Hanno partecipato all’iniziativa quale sono intervenuti anche Fausto Cardella (procuratore capo della Repubblica dell’Aquila) e Salvatore Sfrecola (presidente della Sezione regionale di controllo per l’Umbria della Corte dei Conti).

I lavori sono stati aperti dal presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Eros Brega che, anche in qualità di presidente delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, ha sottolineato l’impegno istituzionale comune di “rendere sempre più trasparenti gli atti, a perseguire il rigore dell’azione amministrativa e difendere la via della legalità. In quest’ottica – ha detto – una delle azioni per sconfiggere la corruzione è quella di mettere sempre più le istituzioni e la politica al servizio del cittadino. Solo con l’impegno concreto di tutti, a partire dai giovani, sarà possibile difendere la legalità e sconfiggere le insidie che minano il nostro Paese ”.

Fausto Cardella, che ha operato in Umbria per diversi anni e continua ancora a mantenerci la sua residenza, ha detto che questa “è una regione meravigliosa e più giro l’Italia più questa mia convinzione trova conferma. L’Umbria – ha aggiunto – ha problemi e criticità comuni con altre realtà nazionali, ma offre una qualità di vita eccezionale e questo dipende soprattutto dagli umbri e dai loro comportamenti. I cittadini, qui, in generale, hanno un ‘buon senso’ della società e dello Stato. L’Umbria è una regione sana”.

Salvatore Sfrecola, dopo aver spiegato il ruolo della Corte dei conti, ha detto che “gli amministratori pubblici spesso sbagliano per fare favori a qualcuno. Un caso frequente di malagestione delle risorse pubbliche sono le consulenze ‘fasulle’, inutili e pagate in modo inadeguato. Senza dimenticare quanto spesso avviene per i lavori pubblici, con la realizzazione anche di opere inutili e costose, per le quali si verificano grandi lievitazione dei costi rispetto a quanto preventivato”.

All’iniziativa hanno partecipato docenti e studenti dell’Istituto professionale per i servizi commerciali “Marco Polo” di Bastia Umbra, dell’Istituto “Rosselli-Rasetti” di Castiglione del lago, del Liceo scientifico “Galeazzo Alessi”, dell’Istituto “Bernardino di Betto”, dell’Istituto tecnico tecnologico statale “Alessandro Volta”, dell’Istituto Comprensivo Perugia 12 di Ponte San Giovanni e dell’Istituto “Capitini”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.