Crisi in Umbria, ad ottobre i cassaintegrati raggiungono quota 25.139

I dati dell’osservatorio nazionale della Cgil relativi al mese di ottobre confermano che la crisi si allarga e si approfondisce con l’aumento delle richieste di cassa integrazione (+13%) e con la diminuzione drastica delle risorse a disposizione.

“Diminuisce la produzione industriale (-2%) senza che questo Governo e i suoi ministri – scrive il segretario regionale Cgil, Mario Bravi – siano in grado di mettere in campo una politica industriale degna di questo nome, come dimostrano le vertenze Ast Merloni e Polo chimico”.

“Quindi non c’è da meravigliarsi, nonostante il profluvio di tweet per attaccare il sindacato – continua Bravi – se anche in Umbria il governo Renzi non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano, mentre di giorno in giorno crescono i consensi allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il 12 dicembre. Abbiamo un Governo prono ai voleri di Confindustria e sordo alle esigenze e ai problemi dei lavoratori. La vicenda della cassa integrazione e degli ammortizzatori sociali ne è un’ulteriore dimostrazione”.

In Umbria i cassintegrati ad ottobre sono 25.139, dei quali 14.157 nella cassa in deroga, e con oltre 13mila lavoratori senza coperture e ritardi nei pagamenti che ormai superano i 7 mesi.

“E’ una situazione insostenibile – aggiunge Bravi – Ed è un’ulteriore dimostrazione della latitanza di questo Governo, di fronte ad una crisi che non vede una via d’uscita. In Umbria ce lo dicono anche i dati relativi alle aziende coinvolte ai processi di Cig che passano in un anno da 80 a 83, con 56 aziende coinvolte in crisi aziendali e con i concordati preventivi che passano da 7 a 9, i contratti di solidarietà da 9 a 13, e le aziende coinvolte in processi di ristrutturazione del settore editoriale che passano da 0 a 2”.

Per Bravi “è centrale lo sciopero del 12 dicembre e l’esigenza di ripartire il confronto per realizzare una politica economica e sociale alternativa basata su un piano del lavoro per l’Umbria e per l’Italia”.

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