Crisi, Unioncamere: “In Umbria situazione di staticità”

E’ del 3% la contrazione della produzione in Umbria rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e riguarda tutti i settori con l’eccezione della meccanica. Gli ultimi dati aggiornati dell’indagine di Unioncamere Umbria relativa al terzo trimestre del 2014 sulle imprese manifatturiere e commerciali, mostrano una regione nella quale la crisi non peggiora ma ha assunto i caratteri della stabilità.

Segnali positivi arrivano dal mercato estero, con un rilevante incremento sia del fatturato (+6,9%) che degli ordinativi (+4,7%). Migliorano le settimane di produzione (12,7) e il grado di utilizzo degli impianti che nel terzo trimestre del 2014 ha raggiunto il 90% della capacità produttiva complessiva. Soffre ancora il settore commerciale, nel quale le vendite sono calate del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Va ancora male l’occupazione (-3% rispetto all’anno precedente). Migliora molto invece il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese. L’Umbria mostra anche una notevole capacità di attrarre nuove imprese dall’esterno, almeno nella forma di nuove unità locali. Nel trimestre esaminato la recessione sembra aver colpito più duramente le imprese appartenenti alla classe dimensionale 10-49 addetti con un calo del 4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente e quelle da 2 a 9 addetti con una riduzione del 3,7%.

Più contenuta la perdita delle aziende maggiori (50 addetti e oltre) che hanno registrato un calo dell’1,9%. L’industria alimentare regionale, per il secondo trimestre consecutivo, accusa un significativo arretramento rispetto al terzo trimestre del 2013 (-3,0%). Il settore delle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature fa rilevare un ulteriore arretramento della produzione (-3,0%) nei confronti del terzo trimestre del 2013 che risulta molto più pesante di quello registrato a livello nazionale. Per il settore del legno e del mobile non sembrano emergere segnali che facciano prospettare una svolta della lunga fase critica. Lo testimoniano la contrazione accusata in termini produttivi (-5,4%), di fatturato (-7,7%) e di ordinativi (-6,2%). Tuttavia c’è un incremento del fatturato estero (+11,1%) e degli ordinativi (+10,9%). Le industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche fanno registrare una flessione del 4,1% in termini produttivi, del 4,7% per il fatturato e del 3,4% per gli ordinativi.

Al comparto delle industrie elettriche ed elettroniche spetta il non invidiabile primato per aver accusato le perdite più pesanti in termini di produzione (-10,0%), di fatturato (-11,2%) e di ordinativi (-12,4%). Il settore delle altre industrie, ottenuto accorpando la fabbricazione della carta, la lavorazione della ceramica ed altre attività come riparazione, manutenzione ed installazione, conferma anche nel terzo trimestre 2014 la fase di difficoltà emersa negli ultimi trimestri.

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