Defr 2020 – 2022, Paparelli con la concertazione: “Misure strategiche per l’Umbria”
PERUGIA – “Il Defr 2020-2022 si caratterizza per la sua natura di documento di fine legislatura e rappresenta lo strumento fondamentale di indirizzo politico amministrativo della Regione Umbria per delineare gli indirizzi strategici di programmazione economica e finanziaria del prossimo triennio”: lo ha detto il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, illustrando la proposta di documento di economia a finanza regionale nel corso della riunione con i soggetti della concertazione socio economica e istituzionale che si è tenuta, oggi, a Palazzo Donini. Presente l’assessore regionale Fernanda Cecchini.
Il presidente ha sottolineato che il Documento, che sarà inviato all’Assemblea legislativa prima della pausa estiva, è propedeutico alla elaborazione del bilancio preventivo che la Giunta regionale intende approvare entro il mese di ottobre al fine di evitare l’esercizio provvisorio. “In considerazione dell’attuale situazione politico-istituzionale – ha detto Paparelli – il Defr che illustriamo oggi presenta una formulazione più sintetica, limitata all’individuazione delle azioni di fine legislatura e alla descrizione delle principali attività che per effetto della loro attuazione sconfineranno nel 2020, oltre la scadenza elettorale.
Facendo il punto sullo stato dell’economia umbra e citando le stime effettuate da Prometeia aggiornate ad aprile, Paparelli ha detto che “il 2018 si presenta con una dinamica di crescita del prodotto regionale positiva ma lenta (+0,6%), dopo la stagnazione registrata nel 2017. Nel 2019 – ha detto Paparelli – si dovrebbe accentuare l’indebolimento della domanda interna soprattutto per la componente investimenti (-1,8%) parallelamente ad una dinamica contenuta dei consumi (+0,6%) e a una decelerazione delle esportazioni (da +6,9% a +1,5%) seguendo l’effetto della frenata del commercio globale. Ciò dovrebbe determinare una sostanziale stagnazione del prodotto interno lordo regionale (+0,1%). Per gli investimenti, in particolare, i fattori ciclici si vanno a sommare al calo fisiologico come effetto legato al termine degli incentivi, determinando una contrazione. La situazione dell’Umbria – ha aggiunto – è in linea con la stagnazione a livello nazionale, dovuta al blocco degli investimenti per l’inattività del governo”.
In relazione agli obiettivi strategici di programmazione contenuti nel documento, Paparelli ha detto “che il 2020 sarà un anno cruciale per la definizione della stagione di programmazione comunitaria 2021-2027. Nei prossimi mesi – ha spiegato – dobbiamo dare corpo e sostanza alla visione dell’Umbria secondo l’impostazione che ci siamo dati a partire dalla Conferenza sull’economia e lavoro”.
“Innovazione, lavoro e sostenibilità – ha aggiunto il presidente – sono gli assi portanti su cui costruire misure e azioni per l’Umbria del futuro ed in questo contesto il claim ‘umbria cuore verde’ rimane una direttrice fondamentale su cui continuare ad impostare le politiche di sviluppo per la regione. Tutte le misure relative alla crescita, sia nell’ambito di questa programmazione che della prossima – ha proseguito, saranno orientate alla crescita della produttiva del sistema economico regionale attraverso azioni orientate al supporto alla ricerca e diffusione dell’innovazione; al rafforzamento dell’utilizzo delle tecnologie digitali, in parti-colare per le imprese di minori dimensioni; all’ampliamento della proiezione internazionale delle imprese e al superamento di fenomeni di razionamento del credito e per rafforzare l’autonomia finanziaria delle imprese. In questo quadro un ruolo importante verrà giocato anche dal completamento della banda ultralarga entro il 2020, con l’Umbria prima Regione italiana ad avere raggiunto questo obiettivo”.
Soffermandosi poi sulle politiche in materia di lavoro e formazione il presidente ha ricordato gli ottimi risultati ottenuti con il progetto ‘Cresco”, che verrà riproposto, ed ha annunciato che nel documento 20 milioni di euro sono destinati alle politiche attive del lavoro in favore di categorie svantaggiate, lavoratori licenziati, cassa integrati, disoccupati e giovani, per i quali verrà attivata la misura del reddito per il lavoro in favore di chi è in cerca di occupazione. E’ inoltre prevista ’incentivazione della staffetta generazionale per favorire la riduzione dell’orario di lavoro di chi è prossimo al pensionamento e l’assunzione di un giovane in sua sostituzione.
Paparelli ha infine evidenziato che “nonostante le criticità a legislazione vigente, anche in questo Defr i livelli di tassazione rimangono invariati e non si è fatto ricorso alla leva fiscale. Malgrado la complessità del quadro finanziario di riferimento – ha detto Paparelli – l’Umbria presenta solidità finanziaria e garantisce da sempre gli equilibri di bilancio. Le manovre messe in atto con il bilancio 2019-2021, spostando considerevoli risorse sulle spese di investimento che la Regione deve realizzare nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, sicuramente contribuiranno – ha aggiunto – alla riqualificazione della spesa regionale verso il rilancio degli investimenti con effetti positivi sull’economia e lo sviluppo del territorio. Continueremo a garantire – ha concluso il presidente – il cofinanziamento delle politiche europee e delle politiche pubbliche, a cominciare dai settori ritenuti strategici dalla Regione”.