Donatella Porzi: “Scuola, la campanella suona per me”

di Donatella Porzi

“Torno a scuola con entusiasmo, passione e un po’ di timore, perché sono stata fuori cinque anni e sento la necessità di dover recuperare un pò rispetto alla didattica, ma sono sicura che con una buona dose d’impegno lo potrò fare.

La formazione fatta dal 1 settembre presso la mia nuova sede, mi ha permesso di avviare i rapporti con i miei nuovi colleghi e di riprendere i contatti con la metodologia e la didattica, indispensabili per l’insegnamento, specialmente in una scuola 2.0 come il “Volta” di Perugia.

In questi cinque anni ho avuto l’opportunità di affrontare situazioni e momenti difficili sperimentandomi e sperimentando ambiti con i quali difficilmente sarei entrata in relazione nel mio vivere quotidiano e ciò mi ha permesso di crescere e maturare. Rispetto al mio mondo professionale, quello della scuola, in qualità di assessore all’Istruzione, credo di aver portato a compimento alcuni processi in un percorso improntato a logiche di concretezza e serietà.

In collaborazione con gli attori locali quali: sindaci, assessori, dirigenti scolastici, componenti dei consigli d’istituto, abbiamo realizzato il dimensionamento e la valutazione del Piano dell’offerta formativa, realizzando operazioni molto complesse. Siamo riusciti a rispettare i tempi dettati della normative, per dare un assetto razionale agli accorpamenti e un senso alla concessione di nuovi indirizzi, parametrandoli a tutte le variabili in campo. Certo queste operazioni non sono state indolori, alle comunità locali sono stati chiesti dei sacrifici come a Cannara e Bettona, ai quali è stato chiesto un atto di generosità rispetto ai comuni di Torgiano e Bevagna, come Norcia, Gubbio e Gualdo Tadino, dove alla fine di un triennio, abbiamo dovuto provvedere alla soppressione di Istituti sottodimensionati. Quanto all’ identità i territori hanno sofferto e avrei sperato che ci fossero state riconosciute alcune deroghe in termini di personale, con le quali andare a sanare quelle criticità che sui territori esistono. Se penso che l’Umbria ne ha ottenute 25 e le Marche 160, con tutti i distinguo del caso, osservo che non c’è proporzione e le istituzioni preposte avrebbero dovuto fare qualcosa in più.

Oggi la nostra realtà locale affronta il nuovo anno scolastico con la criticità delle graduatorie dell’Infanzia e della Primaria, per il massiccio afflusso di docenti provenienti da fuori provincia, una casualità che ha generato più di un malumore e che ha fatto saltare legittime aspirazioni e progetti di vita.

Ipotizzare l’istituzione dell’organico funzionale almeno triennale, per garantire continuità didattica, pensare ad un bonus in termini di punteggio aggiuntivo per chi ha garantito continuità con la permanenza per un determinato periodo nella stessa provincia, potrebbero essere alcuni provvedimenti per migliorare la situazione.

Spero che il piano annunciato da Renzi e dal Ministro Giannini, possa veramente realizzarsi per favorire quella stabilità di cui il mondo della scuola e i tanti precari hanno un disperato bisogno.

Rivolgo il mio più affettuoso augurio ad alunni, docenti, Dirigenti scolastici, personale tutto, di buon lavoro per questo nuovo anno scolastico”.

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