Due le “catene umane” Perugia-Assisi, per norme anti-Covid

PERUGIA – Due manifestazioni “statiche, sicure, simboliche e contemporanee” che prevedono circa duemila persone in totale suddivise tra Perugia e Assisi, i tradizionali luoghi di partenza e di arrivo della Marcia della pace, “con il rispetto di tutte le norme sanitarie anticovid”. È questa l’ultima modalità con cui si è deciso di modificare ulteriormente la Marcia PerugiAssisi, o meglio la ‘Catena umana della pace e della fraternità’ come è stata presentata quest’anno, anche tenendo conto dell’ultima crescita di contagi da pandemia.
Nell’illustrare le regole di svolgimento e il programma della ‘Catena umana’, il comitato organizzatore è voluto tornare sul tema nel corso di una conferenza stampa, alla vigilia dell’evento, per rispondere soprattutto agli esposti e alle richieste di annullamento.
“Un manifestazione autorizzata dalla legge”, ribadisce subito Flavio Lotti per poi aggiungere: “E’ inoltre la prima in Italia in cui si sostiene e si tutela la salute delle persone. Una iniziativa inedita e completamente nuova, proprio per rispettare tutte le misure che ci possono far prendere cura gli uni degli altri, senza però interrompere la nostra azione di richiesta di pace nel mondo e anche di cure e aiuti. Al contrario, quindi, di chi nega la pandemia o protesta contro il rispetto delle regole”.
Domenica mattina pertanto – nel tratto della discesa di San Girolamo (con all’incirca 1 km di catena) e quello che dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli sale per il percorso della mattona che porta ad Assisi (circa 3 km) – si darà vita ad una sorta di doppia catena umana, con le due città di Aldo Capitini e di San Francesco “legate da un filo immaginario”.