Elezioni comunali, le difficoltà dei partiti favoriscono il boom di liste civiche. Tanti candidati sindaco fuori dagli schemi

Se ci fosse stata la necessità di una conferma bastava aspettare queste elezioni amministrative per averla. Anche in Umbria il sistema dei partiti è saltato con tante città che hanno scelto la strada del “fai da te“. I territori hanno preferito lavorare in autonomia piuttosto che affidarsi ai livelli più alti.

Due esempi per tutti: Bettona e Bevagna. Due cittadine della provincia di Perugia dove il partito più grande (Pd) è riuscito a frantumarsi in mille pezzi. A Bevagna i democratici si trovano un po’ dappertutto: alcuni hanno scelto di stare con il sindaco uscente Polticchia, altri con l’ex magistrato Borsini, altri ancora hanno scelto di candidarsi con la new entry Falsacappa. “Una cosa del genere in quarant’anni non l’ho mai vista”, commenta un vecchio della sinistra di Bevagna. Per non parlare del centrodestra che addirittura non è stato in grado di presentare una propria candidatura. A Bettona, dopo aver fatto cadere l’amministrazione di centrosinistra, il Pd rinuncia a scendere in campo con un proprio candidato. La crisi dei partiti si vede anche ad Assisi dove i candidati a sindaco sono otto, con l’ex maggioranza di centrodestra divisa su ben quattro: Bartolini, Buini, Lunghi e Mignani. Otto candidati nella città di San Francesco che porteranno la competizione al ballottaggio del 19 giugno.

A Città di Castello, con cinque candidati a sindaco, la situazione è sicuramente diversa. In questo caso, però, il merito va al primo cittadino uscente Luciano Bacchetta che ha, di fatto, annullato tutti gli altri. Ad Amelia il giovane sindaco Riccardo Maraga riesce a tenere insieme la coalizione avendo capito che era meglio fare da solo piuttosto che aspettare le decisioni dei vertici. Stessa cosa a Montecastrilli e Nocera Umbra.

Quello che più emerge è l’assenza di ogni confronto programmatico, di un progetto da presentare agli elettori e della selezione della classe dirigente. L’esempio più emblematico è quello di Città di Castello, dove sono stati candidati anche coloro che avevano alle spalle tre legislature.

Nel frattempo sono state stabilite le griglie di partenza: l’ordine dei candidati nella scheda elettorale.

fac-simile assisiAd Assisi, nella prima parte, dall’alto verso il basso, c’è Antonio Lunghi con Assisi centro popolare. Appena sotto Claudio Iacono del Popolo della famiglia. Terzo il grillino Fabrizio Leggio, quarto Francesco Mignani. In fondo, nella prima parte della scheda elettorale, c’è Stefania Proietti sostenuta dal Pd, Cristiano riformisti e Assisi domani. Nella seconda parte della scheda elettorale, sempre dall’alto verso il basso, abbiamo l’instancabile Luigino Ciotti della Sinistra, appena sotto Patrizia Buini sostenuta dalla lista civica Ricci, chiude, come ultimo nome uscito dal sorteggio, l’intramontabile Giorgio Bartolini sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega nord.

fac-simile città di castelloA Città di Castello in cinque si sfideranno per la carica di primo cittadino con dieci liste di appoggio. Il primo, in alto a sinistra nella scheda elettorale, sarà Roberto Colombo con la lista Castello cambia. La seconda posizione è del candidato sindaco Luciano Bacchetta, con le liste collegate che portano il nome di Partito democratico, Socialisti e La Sinistra per Castello. Al terzo posto comparirà il candidato sindaco Giovanni Zangarelli, con la lista La Rinascita. In quarta posizione Nicola Morini, affiancato dalle liste di Fratelli d’Italia, Lega, Tiferno insieme, Forza Italia. All’ultimo posto, in basso, figurerà il candidato sindaco del Movimento 5 stelle Marco Gasperi.

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