Ex Ogr Foligno, da 1.300 a 300 dipendenti: il futuro preoccupa
FOLIGNO – C’è preoccupazione a Foligno per il futuro delle ex Ogr, le storiche officine grandi riparazioni, che sono passate da 1.300 dipendenti a poco più di 300. A lanciare l’allarme sono i sindacati che hanno organizzato un incontro sul ruolo della città della Quintana come punto di riferimento del trasporto ferroviario, attraverso la conferenza “Foligno città ferroviaria, ieri, oggi, domani”, che si è svolta lunedì nella sede consiliare del Comune. L’iniziativa è stata promossa da Cgil, Cisl, Uil e Comune di Foligno per il 150° anniversario dell’apertura della tratta ferroviaria Foligno-Terontola ed ha rappresentato l’occasione per ripercorrere la storia di una città che si è sviluppata attorno alla centralità della linea ferroviaria, ma anche per tenere alta l’attenzione su un futuro non proprio roseo.
Il prof. Fabio Bettoni (Officina della Memoria) ha ripercorso la nascita e lo sviluppo della Foligno-Terontola: “Il 1866 è stato l’anno ferroviario per Foligno – ha rilevato – perché sono state inaugurate le tratte Fara Sabina-Foligno, Foligno-Falconara e, il 19 dicembre, Foligno-Terontola”. Bettoni ha inquadrato, storicamente, i passaggi che hanno caratterizzato il cambiamento sociale e politico del nascente stato unitario dove la linea ferroviaria aveva il compito di velocizzare lo sviluppo industriale del Paese. Bettoni ha anche ricordato le problematiche connesse al mancato potenziamento della viabilità ferroviaria per la mancanza di risorse ma anche per una certa impostazione culturale. E’ stato sottolineato anche il ruolo delle Grandi Officine che ad un certo punto occupavano circa 1.300 persone ed ora si sono ridotte a più di un terzo. “Il problema è che si è preferito mettere al centro il profitto – ha osservato Bettoni – piuttosto che il lavoro”.
Per Filippo Ciavaglia della segreteria provinciale Cgil, a proposito della realtà delle Grandi Officine, “è necessario far transitare un messaggio di protesta perché non è possibile essere passati, in pochi anni, da oltre 1.300 dipendenti a più di 300, senza colpo ferire. E le istituzioni si devono fare garanti di far conoscere questa situazione”.
Marcello Mazzoni, in rappresentanza dei sindacati, ha sottolineato l’importanza di far conoscere al mondo studentesco la realtà ferroviaria di Foligno. Il dirigente Rfi, Marco Cerullo, ha evidenziato che “se la Foligno-Terontola ha una vocazione secondaria, c’è l’interesse e l’impegno dell’azienda ad offrire un servizio efficiente”.
L’assessore allo sviluppo economico, Giovanni Patriarchi, ha ricordato “l’importanza di questo collegamento per lo sviluppo del territorio ma anche il ruolo della città che ha esercitato negli anni in questo settore. E’ vero – ha detto – c’è stata una drastica riduzione dei lavoratori anche se Foligno resta una delle tre città in Italia dove resta una officina per le grandi riparazioni. Continuerà il nostro impegno per mantenere la vocazione ferroviaria della città anche nelle scuole, attraverso varie iniziative”.