Festa dell’Unità di Narni, chiude Simona Bonafé: “Non abbiamo saputo ascoltare la paura”

NARNI – Un risultato oltre le aspettative, nonostante le difficoltà. Si è conclusa la Festa Regionale dell’Unità, ospitata presso la Festa dell’Unità di San Liberato di Narni, giunta alla sua 47esima edizione. Nelle sere di dibattito e discussione si sono alternati ospiti, esperti e società civile, con l’obiettivo di fare il punto della situazione relativamente alle condizioni di salute del Pd e in vista delle nuove sfide. La chiusura è stata affidata all’europarlamentare Simona Bonafè, insieme alla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Donatella Porzi, al sindaco di Narni Francesco De Rebotti, al segretario del Pd di Narni Fabio Svizzeretto e al segretario del circolo di San Liberato, Massimiliano Corvi. Tra il pubblico anche il consigliere regionale Eros Brega. L’argomento filo conduttore della serata è stata l’Europa e il da farsi.
“Grazie ai volontari – ha detto Svizzeretto – questo è il momento di marcare le differenze, soprattutto tra chi non riesce a far fronte alle troppe promesse fatte e chi invece si pone con responsabilità in una situazione difficile”. “Siamo in una situazione che al nostro partito può far bene – ha detto De Rebotti – perché saremo in grado di ridefinire la nostra identità, dicendo quello che non siamo: non siamo quelli che utilizzano e piegano le istituzioni, che attaccano la magistratura, che usa l’immigrazione in maniera strumentale. Dobbiamo rientrare in sintonia con il nostro elettorato e dobbiamo riorganizzare il partito a livello regionale”.
 “Il fenomeno dell’immigrazione – ha spiegato la presidente Porzi – non è un qualcosa che si interrompe ma che va gestito. Noi lo abbiamo fatto in maniera corretta, lo dicono i numeri. L’errore è stato invece nell’incapacità di gestire la paura che questo fenomeno ha causato. Siamo stati troppo supponenti ed ora è il momento dell’analisi e della responsabilità per decidere in fretta cosa vogliamo fare”. “Per ricominciare dobbiamo ripartire dall’Europa – ha detto l’europarlamentare Bonafé – Lega e M5S hanno vinto una campagna elettorale ma continuano ad agitare la paura per contrattare maggiore flessibilità in Europa. Noi abbiamo fatto molto, vedi il piano degli investimenti, ma tanto c’è ancora da fare. Siamo per esempio arrivati a predisporre una modifica del regolamento di Dublino che prevedeva ricollocamenti volontari e invece è stato stoppato dai Paesi di Visegrad. Noi dobbiamo essere chiari e avere in testa che si è chiusa una fase in cui, più che il merito abbiamo sbagliato il metodo. Non abbiamo saputo ascoltare la paura. Serve un congresso nazionale il prima possibile ed è necessario che impariamo ad essere classe dirigente”.

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