Foligno, ex zuccherificio, la storia infinita: maggioranza e opposizione spaccate, in 8 chiedono un Consiglio comunale aperto

FOLIGNO – Verrà mai riqualificata l’area dell’ex zuccherificio a Foligno? Iniziano a chiederselo in tanti in città, viste le peripezie burocratiche e politiche che la interessano da una trentina d’anni. I fatti più recenti non sembrano essere confortanti, con maggioranza e opposizione spaccate sul l’iter da seguire dopo i recenti scontri con Coop centro Italia, proprietaria dell’area. Solo qualche giorno fa l’approvazione della relazione, prima in commissione controllo e garanzia e poi in consiglio comunale, con cui si è stabilita la costituzione di uno speciale gruppo di lavoro, composto da sindaco, consiglieri di maggioranza e opposizione, tecnici comunali ed esperti, per trattare di nuovo con la proprietà sperando di raggiungere un accordo. Poco dopo, il clamoroso dietrofront con otto consiglieri comunali di vari schieramenti (Moreno Finamonti del Pd, Lorenzo Schiarea di Movimento per Foligno, Elisabetta Ugolinelli di Amoni sindaco, Agostino Cetorelli del Gruppo misto, Massimiliano Romagnoli di Obiettivo comune, Roberto Ciancaleoni dei Socialisti, Riccardo Meloni e Ivano Ceccucci di Forza Italia) che hanno bocciato l’idea e chiesto piuttosto di programmare un “consiglio comunale straordinario aperto sulle problematiche dell’ex Zuccherificio, invitando formalmente la proprietà dell’area a confrontarsi per trovare una soluzione praticabile e non aleatoria”, definendo “inutile” il gruppo di lavoro previsto nella relazione approvata lo scorso 23 febbraio.
“Moltiplicare i luoghi delle decisioni – sostengono – crea confusione e non serve”, quindi l’annuncio che stanno “predisponendo la richiesta ma attendono la disponibilità del sindaco come primo firmatario”.
Un colpo di scena che crea ancor più confusione, forse dettato dalla paura di alcuni di rimanere fuori dalla discussione, visto che non tutti potranno far parte del gruppo che dovrebbe andare a discutere con il presidente di Coop Centro Italia, Giorgio Raggi. O forse da altro, visto che negli ultimi mesi ce ne sono state tante di occasioni per confrontarsi.
A gettare benzina sul fuoco è Stefania Filipponi, capogruppo di Impegno Civile in consiglio comunale, esponente dell’opposizione e presidente della commissione controllo e garanzia, che si chiede: “Dal punto di vista numerico, Mismetti ha ancora una maggioranza?”, definendo la vicenda “una farsa”. Il consigliere d’opposizione, infatti, prima di arrivare a “sedute aperte”, con il rischio di una discussione “improvvisata e dilettantistica” in una vicenda dove ci sono contenzioni da milioni di euro, preferirebbe seguire una linea di indirizzo ben precisa da parte di un apposito gruppo di lavoro e solo dopo passare in aula.
“Sei degli otto firmatari – scrive Stefania Filipponi in una nota – sono membri della commissione e nelle cinque sedute che si sono tenute sull’argomento (compresa l’audizione di una delle proprietà) sono rimasti assenti o silenti e due addirittura hanno votato la relazione. C’è stata poi una conferenza dei capigruppo e, infine – prosegue – il consiglio comunale dove alcuni si sono limitati a dichiarare di non votare, senza però entrare nel merito e formulare proposte o emendamenti; altri invece si sono silenziosamente allontanati. Forse – evidenzia – l’ulteriore dibattito è finalizzato a comprendere di cosa si stia parlando, oppure ci sono interessi particolari da tutelare”. Filipponi attacca anche chi, alle ultime elezioni comunali, l’ha appoggiata sostenendo un programma elettorale che prevedeva sull’ex Zuccherificio un dialogo con con i proprietari. “Forse – ironizza – è troppo chiedere un minimo di coerenza a chi è abituato a cambiare continuamente autobus tanto che finisce per ignorare itinerario e meta. Oppure sono intervenuti dictat esterni”.
Insomma la situazione è esplosiva e l’idea del consiglio comunale aperto sembra non affascinare affatto la maggioranza, tantomeno il sindaco, ma la spaccatura è dietro l’angolo e potrebbe accadere di tutto. La storia infinita dell’ex zuccherificio continua.

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