Foligno, falsi badanti, l’inchiesta si allarga: centinaia le persone coinvolte. Attesi nuovi sviluppi nelle prossime ore, nel giro anche insospettabili 

FOLIGNO – Proseguono a tutto campo le indagini per l’operazione “Open doors“, che ha portato a 31 indagati e a 14 arresti tra Foligno e dintorni, con l’accusa di associazione a delinquere per truffa aggravata, contraffazione di documenti di lavoro, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Finora l’inchiesta ha ipotizzato un danno finanziario all’Inps di oltre un milione di euro, perpetrato in particolare attraverso falsi badanti assunti da datori di lavoro fittizi. Ma in queste ore, dopo gli interrogatori delle persone fermate, starebbero emergendo altri particolari interessanti che avrebbero portato a nuove perquisizioni in abitazioni di Foligno e sarebbero centinaia le persone coinvolte finite sotto la lente degli investigatori, che potrebbero presto diventare indagate. Tra queste, tanti insospettabili che avrebbero ricoperto il ruolo di procacciatori, finti datori di lavoro e immigrati che, in cambio di denaro, avrebbero illecitamente acquisito certificazioni di finte posizioni occupazionali da cui avrebbero poi avuto vantaggi altrettanto illeciti. Tra gli insospettabili ci sarebbe anche un dipendente pubblico, finito tra le 31 persone indagate.

Tra i casi più eclatanti scoperti  dagli uomini del commissariato di polizia di Foligno e dai carabinieri del nucleo dell’ispettorato del lavoro di Perugia, quello di un anziano seguito dalla Caritas che aveva “assunto” undici persone come badanti senza nemmeno conoscerle. A capo dell’organizzazione criminale, con base a Foligno, cinque persone, tra cui una donna, finite agli arresti.

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