Foligno, maggioranza a pezzi, rischio commissariamento sempre più concreto. Il mondo della cultura chiede “responsabilità”

FOLIGNO – E’ sempre più concreto il rischio che il Comune di Foligno venga commissariato. La maggioranza per approvare il bilancio comunale il 24 maggio ancora non c’è e l’aria che tira non è affatto buona. I tre “dissidenti” (Roberto Ciancaleoni dei Socialisti, Moreno Finamonti del Pd e Lorenzo Schiarea di Movimento per Foligno) sembrano non aver cambiato posizione, nonostante l’incontro con il sindaco, Nando Mismetti: o vengono soddisfatte le loro richieste (sostanzialmente entrare in giunta) o niente. Lorella Trombettoni sembra non voler tornare indietro e non ha ritirato dimissioni da coordinatore della prima commissione, nonostante le sia stato chiesto da più parti. E così, ad oggi, i numeri per andare avanti non ci sono. Queste sono ore febbrili per tentare una ricucitura, ma il tempo sta per scadere: Mismetti sembra essere stanco della situazione e avrebbe chiesto chiarezza entro lunedì, altrimenti tutti a casa.

Intanto sindaco e giunta, in una nota congiunta, hanno spiegato ai cittadini come stanno “realmente” le cose riguardo il bilancio, evidenziando come “i conti siano in ordine” e sia “buono l’andamento dell’amministrazione” e illustrato i rischi che comporterebbe per la città l’eventuale commissariamento del Comune.

BILANCIO SOLIDO E AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
“Il bilancio consuntivo 2015 – spiegano Mismetti egli altri assessori – è stato approvato dalla Giunta comunale il 13 maggio scorso ed è stato depositato ieri agli atti del Consiglio comunale. I dati che emergono dal consuntivo 2015 confermano la solidità del bilancio comunale ed evidenziano un avanzo di amministrazione pari a 6,6 milioni di euro, una cifra estremamente significativa e in netta controtendenza rispetto ai bilanci consuntivi approvati in queste settimane da altri comuni umbri ed italiani. Nel 2015 – continua la nota – il Comune ha rispettato il patto di stabilità e continua ad essere virtuoso. Il consuntivo conferma anche l’ottima situazione finanziaria dell’Ente, testimoniata dagli oltre 12 milioni di euro depositati nelle casse comunali. Il bilancio 2015 conferma, inoltre, il contenuto indebitamento del Comune, che ha consentito in questi anni di tenere bassa la pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese. A tale riguardo, le oculate politiche di bilancio varate finora hanno consentito, nella nostra città, di avere un indebitamento pro capite inferiore a 200 euro, contro una media nazionale di oltre mille euro”.

TASSE BASSE, ATTENZIONE AI BISOGNI E RILANCIO DELLA CITTA’
“La solidità del bilancio comunale non è stata ottenuta a discapito dei cittadini e delle imprese, in quanto, anche nel 2015, la pressione fiscale derivante da imposte, tributi e tariffe comunali è risultata tra le più basse delle città umbre di medie e grandi dimensioni. Nel 2015 la tariffa dei rifiuti ha avuto una riduzione di oltre il 4% rispetto all’anno precedente, con il contemporaneo completamento delle copertura territoriale del servizio di raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti solidi urbani. La considerevole entità dell’avanzo di amministrazione consentirà al Comune di Foligno, nel corso dell’esercizio 2016, di destinarne parte alla realizzazione di opere pubbliche nella nostra città e parte ad implementare gli interventi già programmati nel bilancio 2016. Grazie ai conti in ordine, anche nel 2015, la nostra città è riuscita contemporaneamente a prestare attenzione alle fasce più deboli, a potenziare l’offerta quantitativa e qualitativa dei servizi offerti a cittadini e imprese, a promuovere lo sviluppo del territorio grazie alla presenza di numerosi e importanti eventi culturali, aggregativi e sportivi che hanno reso Foligno più attrattiva anche dal punto di vista turistico”.

I RISCHI DEL COMMISSARIAMENTO
“La diffida del Prefetto è quindi legata unicamente alle tempistiche di approvazione del documento contabile ed è un’iniziativa presa non solo verso il comune di Foligno, ma anche nei confronti di tutti i comuni d’Italia che non hanno ancora approvato il bilancio. L’eventuale commissariamento dell’Ente comporterebbe il rischio per la città di un rallentamento nella concretizzazione degli importanti progetti in cantiere, anche strettamente legati a fondi europei, nazionali e regionali come ad esempio gli 8 milioni di euro per il programma “Agenda urbana” e i 6 milioni per il “Piano città. A ciò si aggiunge anche la compromissione delle politiche legate allo sviluppo economico e sociale della città, ai provvedimenti urbanistici e agli eventi sportivi, nonché al sostegno alle attività culturali portate avanti dal mondo dell’associazionismo cittadino”.

Intanto qualcuno in città inizia a prendere posizione: il direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, nonché ideatore della Festa di Scienza e Filosofia, Pierluigi Mingarelli, ha mandato una lettera a tutti in consiglieri comunali di Foligno, alla luce del delicato momento che sta vivendo l’amministrazione, invitandoli alla “responsabilità” per il bene della città.

L’APPELLO DI MINGARELLI, LA MENTE DELLA FESTA DI SCIENZA E FILOSOFIA

Ecco il testo integrale della lettera

“Ill.mi Consiglieri comunali di Foligno, sono Pierluigi Mingarelli. Vi scrivo come cittadino di Foligno che, da
più di quaranta anni, ha sempre avuto come impegno civico mettere a disposizione della propria città e del
territorio il proprio modesto contributo. Voi direte un vecchio, certamente un vecchio come dice la carta
d’identità ma ancora con il desiderio di essere utile. Spero che mi scuserete per questo modo inusuale di
rivolgermi a voi e se sottraggo un po’ di tempo ai vostri impegni. Premetto anche che non ho alcuna
intenzione di ledere o, scalfire, neanche minimamente, la vostra autonomia. Vi scrivo per comunicarvi la
mia preoccupazione per quanto appare in questi giorni sulla stampa locale, in ordine alla situazione politica
e amministrativa della città e alle possibili dimissioni del sindaco e della giunta comunale. Non conosco nel
dettaglio le vicende che hanno portato alcuni consiglieri comunali ad assumere atteggiamenti e posizioni
così drastiche, non le critico, ma esprimo forte preoccupazione e disagio in quanto, a mio avviso,
un’eventuale decisione che ponesse fine all’attuale esperienza amministrativa, dopo neanche due anni,
rischierebbe non solo di sospendere, ma di interrompere definitivamente un processo secondo me inedito,
come non c’è mai stato, di cui Foligno è protagonista. Quando dico Foligno, intendo le forze sociali ed
economiche, le tante associazioni culturali così vivaci e piene di iniziative, singole persone che arricchiscono
del loro prezioso contributo di volontari le tante organizzazioni che si impegnano in molteplici ambiti,
l’impegno a favore della Città della Fondazione Cassa di Risparmio e, in primo luogo, il Comune di Foligno,
certamente grazie ai suoi sindaci e alle Giunte che si sono susseguite, ma anche ai consiglieri comunali, sia
delle maggioranze sia delle opposizioni, che hanno rappresentato in questi anni e rappresentano, oggi, la
cittadinanza.
Vorrei sottoporvi questa riflessione: in questi anni Foligno è diventata una bella città, come mai lo è stata
nel passato, sicuramente il merito va a tutta la città ma soprattutto alle istituzioni e a chi le ha
rappresentate. Foligno in questi anni è stata sempre più viva per la presenza di tanti giovani e di tante
persone e per aver dato vita e ospitato eventi, l’ultimo in ordine di tempo l’arrivo e la partenza di tappa del
Giro d’Italia, che non solo le danno lustro, notorietà e attraggono visitatori da ogni parte d’Italia e fuori
d’Italia, ma indicano, accanto a quelle già consolidate delle aziende innovative che operano in città, ulteriori
possibilità per un futuro sviluppo: quelle legate al turismo, alla cultura, all’attrattività dei luoghi e dei
monumenti del territorio, in definitiva alla bellezza, all’ospitalità della città e al suo impegno in direzione
della cultura e della sua diffusione. In particolar modo la cultura può diventare un elemento trainante della
crescita del futuro: oggi in città sono attive strutture museali, riferibili a molte epoche storiche, comprese
quella contemporanea; in essa si svolgono alcune manifestazioni di grande spessore, ivi compresa,
consentitemelo, anche Festa di Scienza e di Filosofia –Virtute e Canoscenza. In definitiva Foligno oggi è una
città diversa, totalmente diversa da solo dieci anni fa, non solo nell’aspetto esteriore, in quanto nei primi
anni del 2000 era ancora nella fase della ricostruzione, ma negli orientamenti e nelle convinzioni
dell’opinione pubblica, in primo luogo dei suoi giovani. Certamente non tutte le cose vanno bene, non sono
abituato a dire in modo acritico che tutte le cose vanno bene, vedo anch’io la necessità di affrontare in
modo più tempestivo sia i problemi che pone a noi tutti la mancanza del lavoro, soprattutto quello dei
giovani, sia quelli dell’ampliamento delle fasce di povertà, sia i problemi che ci pongono i cambiamenti e la
necessità dell’innovazione, sia, anche, la necessità di scelte più opportune e mirate.
Dalla stampa apprendo anche che si stanno per definire quelle che a me appaiono realistiche e formidabili
occasioni di sviluppo: cito, fra le altre, la possibilità del recupero e della valorizzazione dell’area dello
zuccherificio, dopo ben 34 anni di abbandono, la quale può tornare ad essere, come era prima della
chiusura dell’attività, il luogo del lavoro e del futuro; la definizione e, in alcuni casi, di avvio dei programmi e dei progetti legati alla programmazione europea 2104 -2020.
Perché interrompere questo processo facendo venir meno la maggioranza necessaria per continuare a farlo
vivere e rafforzare?
Non voglio entrare nello specifico delle contestazioni o dei motivi di dissenso, non li conosco a fondo; non
vi esorto con questa lettera a metterli da una parte, seguitate a far valere e rappresentare le vostre
opinioni e le vostre valutazioni su ciò che non ritenete valido e giusto, tradirei me stesso in quanto ho
sempre espresso con chiarezza e, spesso, durezza, le mie opinioni, ma tenete sempre presente che dalla
vostra decisone dipende il prossimo futuro della città.
Vi prego di valutare tale mia lettera non come un tentativo di convinzione, sarebbe presuntuoso da parte
mia, ma solo un invito pacato a continuare rappresentare una guida politica e amministrativa illuminata
della città, capace di guardare in avanti proprio mentre è critica verso l’oggi”.

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