Foligno, povertà, 300 persone al giorno alla Caritas: il 15% sono ragazzi

FOLIGNO – Aumenta la povertà in Italia e cresce anche a Foligno, dove sono circa 300 al giorno le persone che si rivolgono alla Caritas diocesana per avere un piatto caldo, un buono con cui fare la spesa, un aiuto per pagare le bollette. Una cifra spaventosa, che moltiplicata per 365 giorni fa 110mila utenti l’anno. Un esercito di uomini e donne che non riescono a far fronte ai bisogni quotidiani e che, per sopravvivere, sono costretti a rivolgersi all’aiuto fornito dalla Chiesa. Non si tratta solo di casi estremi ma di nuove forme povertà, con la maggior parte degli assistiti composta da italiani, folignati, non stranieri, per lo più appartenenti al ceto medio. Disoccupati, donne sole, padri separati, anziani e giovani sotto 30 anni, magari laureati, che non riescono a trovare un’occupazione e che rappresentano circa il 15 per cento degli utenti, a cui la Caritas risponde avviandoli innanzitutto a percorsi di formazione.
Sono tanti i servizi offerti dalla Caritas di Foligno – diretta da Mauro Masciotti (nella foto) e che conta circa 200 volontari della carità – come il Centro di ascolto diocesano, attraverso il quale vengono gestiti tutti i bisogni e che offre anche assistenza psicologica, legale e orientamento sanitario, l’Emporio della solidarietà, la Mensa, l’Arca del Mediterraneo. Così come sono molti i progetti attivati per dare una risposta a tutti, compresi i profughi a cui viene data assistenza in collaborazione con altre istituzioni. Forte l’impegno anche in Valnerina, accanto ai terremotati con iniziative concrete a sostegno della popolazione per ricostruire innanzitutto il tessuto sociale di questa comunità.

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