Foligno, sanità, Lazzaroni lascia la Croce Bianca e si sfoga: “Ostacolato il cambiamento, temo per il futuro dell’associazione”

FOLIGNO – “Mi sono dimesso dalla Croce Bianca perché all’interno del consiglio di amministrazione ci sono state resistenze al processo di cambiamento che ho tentato di avviare per il bene dell’associazione”.

È l’amaro sfogo di Vincenzo Lazzaroni, presidente dell’associazione di pubblica assistenza Croce Bianca di Foligno, che ha lasciato la guida dell’ente dopo averne risanato i conti. Lazzaroni ha chiarito pubblicamente le ragioni delle sue dimissioni, in una lettera aperta in cui emerge preoccupazione per il futuro dell’associazione, che attualmente conta 22 dipendenti a tempo indeterminato e decine di volontari.

“Circa sedici mesi fa – scrive Lazzaroni – sono stato chiamato a presiedere il Consiglio di amministrazione dell’associazione Pubblica Assistenza Croce Bianca di Foligno. La situazione che ho trovato era preoccupante per la sopravvivenza stessa. Circa centosessantamila euro di debiti, oltre a una grande incognita sul futuro legato alla necessità di vincere una gara di appalto non semplice. Sono stati sedici mesi di intenso lavoro, da una parte dedicato a risanare i conti e dall’altra a riorganizzare l’associazione per poterla rendere competitiva su ciò che ormai, volenti o nolenti, è un’attività economica sottoposta alla rigide regole del libero mercato. I risultati raggiunti sono innegabili e, per certi aspetti, anche significativi. I conti – prosegue – ormai sono sotto controllo e il bilancio 2014 chiuderà in pareggio. Sono stati ridotti alcuni costi, si è cercato di incrementare le entrate e sono stati anche fatti importanti investimenti, sempre nell’ottica di rendere l’associazione adeguata allo svolgimento di contratti di pubblico servizio quale è il trasporto sanitario di emergenza che, tra l’altro, comporta l’estrema cura della qualità e dell’efficienza. Malgrado ciò mi sono visto costretto a rassegnare le dimissioni dall’incarico di presidente; dimissioni peraltro accettate dalla maggioranza del Consiglio che ha messo in atto, in questi mesi, comprensibili resistenze a un reale cambiamento nella gestione dell’Associazione. E’ mia opinione infatti che, quando si rinnova un Consiglio di Amministrazione perché si avverte la necessità di un cambiamento gestionale, dovrebbe essere rinnovato l’intero Consiglio e non solo la metà di esso. Purtroppo – conclude Lazzaroni – malgrado sia stata una bella esperienza, ho dovuto prendere atto di non avere una maggioranza in Consiglio che mi sostenesse nel progetto di cambiamento e quindi, correttamente, ho rimesso il mio mandato”.

A Umbria Domani, Lazzaroni chiarisce meglio i progetti di “cambiamento” messi in campo e il clima all’interno dell’associazione.

“Ho sempre avuto buoni rapporti con tutti gli interlocutori – spiega – ma ho scelto di farmi da parte perché ne va della mia dignità e professionalità. Ho 67 anni, una carriera alle spalle, non ho interessi di parte e non devo dimostrare niente a nessuno, ho solo cercato di agire per il bene dell’associazione mettendomi a disposizione come volontario, ma evidentemente non è questo che serve. I cambiamenti che ho tentato di introdurre erano volti a una migliore organizzazione delle risorse umane e tecniche per rendere il servizio più efficiente e di qualità. Ho cercato di rendere la Croce Bianca di Foligno più competitiva e più vicina ai cittadini, anche in vista della gara per l’assegnazione del servizio del trasporto sanitario nel territorio della Usl 2. Ho provato a inserire l’associazione in una nuova attività di assistenza domiciliare per anziani, offrendo un servizio qualificato e aprendo nuove opportunità di lavoro per infermieri e assistenti sanitari disoccupati. Purtroppo però – continua Lazzaroni – questi progetti non sono stati sostenuti, ci sono stati contrasti non tanto sul merito ma sul metodo. Sono stato accusato di non aver condiviso abbastanza il percorso, ma in 14 mesi ho fatto 16 riunioni del consiglio di amministrazione, in pratica una al mese, cercando di non scavalcare mai nessuno e di garantire il massimo coinvolgimento di tutti. Ora sono preoccupato per il futuro dei 22 dipendenti, che rischiano di perdere il posto di lavoro se la Croce Bianca non si aggiudicherà il servizio di trasporto sanitario”.

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