Fondazione Carit: passa Silvia Giani, bocciato Gino Timpani
TERNI- Dentro Silvia Giani, Gino Timpani escluso. Il Comitato d’indirizzo della Fondazione Carit, riunito oggi pomeriggio per votare gli ultimi due candidati della “nuova compagine”, ha bocciato uno dei due candidati proposti dal sindaco Di Girolamo e ora, per completare “l’organico”, spetterà al prefetto designare l’ultimo componente del comitato di indirizzo.
Per il sindaco si tratta di una seconda bocciatura dopo quella di Maria Sole D’Annibale e Aristide Paci. Questa volta il primo cittadino ha proposto l’architetto Silvia Giani nel settore arte e cultura e l’imprenditore Gino Timpani per beneficenza e volontariato. Sulla prima non ci sono stati problemi, mentre il secondo non ha raggiunto il quorum.
Intanto il presidente uscente della Fondazione Carit, Mario Fornaci, in un’intervista all’emittente televisiva Umbria Uno, parla a tutto tondo sullo stato della fondazione e sul rinnovamento. “A fine aprile – dice – lascerò l’incarico dopo due mandati. Lascio una Fondazione in salute. Dal punto di vista patrimoniale, ho ereditato una fondazione con un patrimonio di 150 – 160 milioni di euro, la lascio con 200”.
Rispetto al futuro, Fornaci si augura per “il prossimo presidente lasci la fondazione lontana dalla politica” e specifica: “non dalla buona politica, ma dalla politica partitica”.
Parlano del rinnovamento in Fondazione, precisa che lui “è arbitro, in quanto il presidente non vota” e ricorda che il comitato di indirizzo, per il presidente, è molto più di un collaboratore,”è un collaboratore ultra qualificato”. Mario Fornaci sottolinea le qualità del comitato di indirizzo uscente: la competenza, la preparazione e la coesione”. “Mi auguro – aggiunge il presidente – che il prossimo comitato possa continuare su questa strada. Una cosa però è certa – sottolinea Fornaci – la Fondazione non può derogare al principio in base al quale i membri devono avere competenza nel settore indicato”.
Parlando dei progetti non mancano le stoccate alla sovrintendenza sulla questione della Fontana di Piazza Tacito e sugli scavi di Carsulae. “Avremmo voluto andare in profondità con gli scavi – dice Fornaci – ma ci hanno autorizzato solo quelli intorno all’anfiteatro”. Sulla questione del Briccialdi, riferisce che il ministro Giannini una proposta di legge affinché diventi statale. Sull’istituto ha assicurato l’attenzione della Fondazione che punta al suo mantenimento e valorizzazione. Tra i progetti Fornaci ha parlato di un prossimo stanziamento di 600mila euro per la ristrutturazione dell’ambulatorio oncologico dell’ospedale di Terni.