Frase shock di Fiorini. Lui si difende: “Frase strumentalizzata”
PERUGIA – Il clima incandescente della campagna elettorale finisce in consiglio regionale, convocato a cinque giorni da una cruciale tornata elettorale che dovrà rinnovare il Parlamento. Si parla di fascismo – antifascismo e la sparata arriva dal consigliere regionale Emanuele Fiorini: “Il nazismo è un movimento politico tedesco, e ha fatto dei morti, ma la Germania che sta facendo una guerra economica contro l’Italia ha fatto più morti del nazismo”.
Apriti cielo, è una pioggia di reazioni. Al via Chiacchieroni e Rometti che vanno all’attacco ed esprimono sdegno. Leonelli prosegue così: “E’ appena passato un mese dal “Giorno della Memoria” ma credo che sia necessario ricordare a tutti, soprattutto oggi, che la nostra generazione è stata molto fortunata: non ha dovuto vivere i drammi che hanno segnato e devastato l’Europa il secolo scorso. Ora più che mai è evidente la necessità di mandare un messaggio di coesione contro la violenza, contro la sopraffazione e ricordare, una volta per tutte, che certe esperienze nulla hanno a che vedere con la libertà e la democrazia” dai social.
“Una sinistra in totale crisi di identità e completamente distaccata dai problemi della gente utilizza a fini strumentali le parole da me pronunciate in Consiglio regionale, decontestualizzandole, per evocare i soliti fantasmi del passato”, risponde Fiorini. “Non era in alcun modo mia intenzione fare dichiarazioni riconducibili ai ragionamenti che fanno ora Chiacchieroni e Rometti. Loro questo lo sanno benissimo. La mia era solo un’iperbole per cercare di richiamare l’attenzione del Consiglio sui drammi e sulle
problematiche che la gente quotidianamente sperimenta sulla propria pelle senza perdersi in sterili dibattiti che ricordano schermaglie riconducibili al secolo scorso.
Lungi da me l’intenzione di mancare di rispetto verso chi ha subito lutti e sofferenze a causa del regime nazista, né banalizzare il male che da esso è derivato. Chi mi conosce sa che ho sempre condannato le ideologie totalitarie in ogni loro forma e manifestazione. Ma è ora di finirla di fare di ogni frase uno strumento di battaglie ideologiche con
richiami ad un passato che fortunatamente non c’è più. E per chiudere questa vicenda, che fa solo perdere tempo e distrae dai problemi reali del lavoro, dichiaro che l’interpretazione che è stata data alle mie parole è del tutto fuorviante e non corrisponde al mio pensiero”.