Furti in ospedali, pugno duro di Barberini: “Fatti non accettabili, servono nuovi piani di sicurezza”

“Contro i numerosi furti avvenuti in diversi ospedali e strutture sanitarie umbre occorre definire nuovi piani di sicurezza e mettere in campo azioni di contrasto più efficaci”: lo afferma l’assessore regionale alla Sanità, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, rendendo noto che “nei prossimi giorni saranno convocati tutti i direttori generali per analizzare meglio la situazione che si è venuta a creare e individuare un programma di azioni di contrasto a questo spiacevole fenomeno, a tutela del patrimonio pubblico e della sicurezza dei cittadini”.

Pur comprendendo le difficoltà che si possono incontrare nell’adottare misure di sicurezza efficaci, viste le tante strutture sanitarie presenti sul territorio regionale, l’assessore Barberini ritiene “non accettabile quanto accaduto negli ultimi mesi in cui si sono verificati casi di sottrazione di molte attrezzature sanitarie e ingenti quantitativi di medicinali ad alto costo –  tra cui farmaci per l’epatite C e antitumorali –  nonché materiali del Servizio sanitario regionale. A ciò si aggiungono i furti in corsia a discapito di pazienti e di loro familiari e del personale dipendente”.

“Questi episodi – evidenzia l’assessore – oltre ad arrecare, come detto, danni consistenti al patrimonio pubblico, hanno generato un clima d’insicurezza e di timore che rende ancor più vulnerabili persone che si trovano a vivere momenti di particolare fragilità all’interno di strutture sanitarie pubbliche. Già da tempo – continua – ho invitato i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere a effettuare una ricognizione dei vari furti denunciati per comprendere meglio il contesto in cui sono avvenuti e definire piani di sicurezza più adatti, visto che, quanto messo in atto finora, non ha dato gli esiti sperati. Le risposte pervenute appaiono però ancora inadeguate, così come le soluzioni proposte”.

“Di conseguenza – conclude l’assessore –  nel prossimo incontro con i direttori generali, dopo aver analizzato la situazione che si è venuta a creare, valuteremo altre soluzioni per contrastare un fenomeno che insidia profondamente il benessere della comunità e che si manifesta in luoghi in cui le persone si recano per curarsi e in cui si lavora per la salute della popolazione”.

 

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