Gasdotto, il Consiglio regionale “chiede” un tracciato alternativo

Modificare il tracciato del gasdotto Brindisi -Minerbio . A chiederlo è in consiglio regionale con un atto di indirizzo votato all’unanimità dei 16 consiglieri presenti.

Il documento di indirizzo, firmato da Manlio Mariotti-Pd, Oliviero Dottorini-Idv, Damiano Stufara-Prc, Lamberto Bottini, Luca Barberini e Andrea Smacchi-Pd, impegna l’Esecutivo di Palazzo Donini a: chiedere al ministero per lo Sviluppo Economico di dare continuità operativa e funzionale al tavolo tecnico istituto,

a seguito della risoluzione della Commissione Ambiente della Camera, con il compito di individuare un tracciato alternativo a quello del progetto Snam Rete Gas; a formalizzare, sempre al Mise, il diniego della Regione a procedere alla convocazione della conferenza dei servizi per la definizione dell’iter autorizzativo sul gasdotto prima della conclusione dei lavori del tavolo tecnico; ad attivarsi, unitamente alle altre Regioni coinvolte, per promuovere in sede di Conferenza Stato-Regioni un approfondimento sul progetto complessivo del gasdotto Brindisi-Minerbio; a trasmettere all’Assemblea legislativa e alla Commissione consiliare competente la relazione sullo stato di attuazione della delibera consiliare ‘n.203 dell’11 dicembre 2012’ (riconsiderazione del progetto di gasdotto e convocazione straordinaria della Conferenza Stato-Regioni per promuovere in quella sede gli approfondimenti necessari).

Illustrando l’atto, Mariotti ha ricordato che “il progetto di Snam Rete Gas prevede l’attraversamento, per circa 687 chilometri, del territorio di sette regioni e l’istallazione di centrali di compressione gas e centraline di diramazione, una delle quali in Umbria (Colfiorito). Gran parte del tracciato – ha ricordato – dovrebbe snodarsi lungo la dorsale appenninica in zone ad alto rischio sismico e di particolare pregio ambientale, culturale e paesaggistico la cui valorizzazione costituisce una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale delle comunità dei territori interessati. Il tracciato progettato attraverserà l’Umbria per una lunghezza di circa 120 chilometri nei territori di Cascia, Norcia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello. Si tratta di zone – ha detto Mariotti – dove non solo insistono aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale, ma sono anche tutti ricompresi, tranne i comuni di Città di Castello e Foligno, in due dei tre progetti (Nord-est Umbria e Valnerina) di valorizzazione delle aree interne individuati nel QRS dell’Umbria 2014-2020 e che hanno come priorità strategiche la tutela e lo sviluppo del territorio e delle comunità locali a partire dalla valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile.

“Sul merito specifico del tracciato proposto da Snam Rete Gas – ha aggiunto – hanno espresso obiezioni e contrarietà numerose istituzioni ed Enti Locali tramite prese di posizioni formalmente assunte da Regioni, Provincie e Comuni. E sulla spinta di ciò, insieme a quelle manifestate da innumerevoli associazioni e comitati ambientalisti regionali ed interregionali, la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha approvato alla unanimità (ottobre 2011) una risoluzione che impegna il Governo alla modifica del tracciato del gasdotto appenninico ‘Rete Adriatica’ e ad istituire un tavolo istituzionale tecnico per individuare un percorso alternativo. Una decisione motivata in ragione ‘dell’elevato pericolo per la sicurezza dei cittadini dovuto al rischio sismico che metterebbe a dura prova la vulnerabilità della condotta’. Tuttavia sia le preoccupazioni manifestate che la chiara volontà espressa dalle Istituzioni a tutti i livelli e dalle molteplici associazioni di cittadini sono rimaste inascoltate”.

Mariotti ha evidenziato come a tutt’oggi “il tavolo istituzionale tecnico si è riunito una sola volta, (12 settembre 2014) dando avvio ad un mero confronto preliminare ed istruttorio sulle possibili alternative al tracciato proposto dal progetto di Snam Rete Gas. Nonostante il tavolo istituzionale sia nella fase di avvio del suo lavoro, il Mise ha aggiornato, prima al 30 settembre e poi, da notizie ancora non ufficiali, all’8 ottobre la convocazione della conferenza dei servizi al fine di concludere l’iter autorizzativo per la costruzione della centrale di compressione di Sulmona”.

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