Giornale dell’Umbria, il quotidiano non va in edicola, il Cdr: “L’editore ha bloccato la pubblicazione”

PERUGIA – La crisi del Giornale dell’Umbria assume contorni gravi e a tratti allarmanti. Il quotidiano di via Monteneri oggi non è in edicola mentre è disponibile nell’edizione digitale. Il Comitato di redazione, con una dura presa di posizione, denuncia il blocco imposto dall’editore come una serrata.

La nota è indirizzata al presidente della società Geu1819 Lugi Giacumbo, al direttore responsabile Luigi Camilloni e all’amministratore delegato Giuseppe Ghezzi. “La mancata uscita in edicola del quotidiano dell’8 novembre non è dovuta ad azioni di sciopero da parte del personale giornalistico e poligrafico ma per espressa volontà dell’editore”.
Il Comitato di redazione chiede con urgenza l’intervento del Prefetto di Perugia, della presidente della Regione Umbria e dei sindaci di Perugia e Terni “dopo quanto accaduto nella notte appena passata ad opera dell’editore-proprietario del Giornale dell’Umbria, il quale con una e-mail notturna ha improvvisamente deciso di non autorizzare la pubblicazione e stampa dell’edizione cartacea odierna del quotidiano, già confezionata dal personale giornalistico, fino a nuovo ordine, in quanto non rispecchiava la nuova foliazione prevista nel Piano editoriale”. Il Cdr specifica però che il direttore non ha mai presentato tale Piano al suo insediamento e la nuova foliazione non è mai stata comunicata ufficialmente né al Cdr né al personale giornalistico e poligrafico.

“L’editore, peraltro, adducendo alcuna motivazione di ciò si è reso così protagonista di un atto che giudichiamo arbitrario (non il primo, per la verità) e gravissimo per il lavoro e la dignità di ciascun lavoratore della testata, nonché, a nostro avviso, compiuto in violazione del Comma 2 dell’articolo 21 della Costituzione italiana e dell’articolo 28 della legge 300. Ricordiamo – continua il Cdr – che il comportamento dell’editore si configura come una ‘serrata’, espressamente vietata dalla legge e che sarà oggetto di valutazione da parte della magistratura, alla quale la questione sarà sottoposta immediatamente”. Il Comitato di redazione denuncia il clima di lavoro divenuto insostenibile e che si è venuto a creare nella redazione a causa delle forti, continue e illegittime ingerenze sull’organizzazione del lavoro stesso e sul controllo del prodotto editoriale da parte dell’editore. “Si ricorda, inoltre, che la giornata lavorativa del 7 novembre è interamente dovuta in quanto il prodotto è stato confezionato e mandato in stampa. Prova ne è anche il fatto che è stata realizzata e messa in vendita la copia digitale”. I giornalisti sottolineano anche che l’editore e il direttore hanno violato in più punti e a più riprese il contratto di solidarietà sottoscritto nel 2014.

Si chiede quindi la convocazione di un tavolo di confronto tra le parti davanti al ministero, alla alla Fnsi e alla Fieg al fine di ricondurre l’azienda al rispetto del contratto sottoscritto. Nelle prossime ore, il personale giornalistico e poligrafico del Giornale dell’Umbria, già da giorni in stato di agitazione, assumerà e comunicherà le proprie determinazioni del caso”.

Toni duri anche dal presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino. “Ricordate il “cinghiale” evocato dallo stampatore di Calabria ora che sarebbe diventato “fuorioso” se in pagina fosse stata prevista una notizia sgradita alla sua famiglia? Certo che sì. I colleghi – scrive Iacopino su Facebook – inserirono la notizia e, nella notte, …… si ruppe la rotativa. No, non c’era stata una incursione del cinghiale in tipografia. Ma la rotativa smise di funzionare. Oggi non è in edicola Il Giornale dell’Umbria, da giorni al centro di una brutta e dura trattativa. Non hanno scioperato i giornalisti (l’edizione on line lo dimostra) per rivendicare diritti e dignità. Hanno fatto per tutto il giorno il loro dovere e, tranquilli, sono tornati nelle loro case.  Ma nella notte, l’editore con una mail ha proibito la stampa del quotidiano. Senza comunicarlo alla redazione. Non so, francamente, se si tratti di “serrata” o di un’idea padronale vecchia di qualche secolo. So che questa cosa non può passare sotto silenzio. Non deve”.

Il caso intanto diventa politico e va a coinvolgere Governo e Regione. A coinvolgere l’esecutivo sarà un’interrogazione che presenteranno i senatori Pd Gianluca Rossi, Nadia Ginetti e Valeria Cardinali. “L’informazione – affermano – è l’elemento fondante e vitale di tutte le forme democratiche, ad ogni livello: dalle comunità locali fino al piano internazionale. Per questa ragione, non è tollerabile alcuna forma di menomazione al diritto dei cittadini di conoscere e a quello dei giornalisti di informare. Tanto più se questa privazione ha le caratteristiche che sta assumendo la vicenda del Giornale dell’Umbria. Siamo infatti allarmati dall’atteggiamento del Gruppo Editoriale 1819 e per questo presenteremo nelle prossime ore un’interrogazione parlamentare urgente alla Presidenza del Consiglio”. Lo stesso viene annunciato dal consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) a Palazzo Cesaroni.

L’informazione è alla base della democrazia – spiega Smacchi – e giudico preoccupante quanto denunciato dal Comitato di redazione del giornale, ovvero il blocco della stampa del quotidiano, regolarmente confezionato, con una mail notturna da parte dell’editore. Si tratta di un atteggiamento allarmante che mette a rischio anche un clima di confronto costruttivo, necessario in un momento di cambiamento e riorganizzazione aziendale come quello che sta vivendo il quotidiano di via Monteneri. Modus operandi che si era già palesato qualche settimana fa, con il licenziamento di una decina di giornalisti collaboratori con una semplice mail. Andrà verificato dunque se quanto avvenuto al Giornale dell’Umbria abbia violato la normativa, a partire dal comma 2 dell’articolo 21 della Costituzione. Intanto però resta il timore sulle sorti del quotidiano che dal 1997 in poi è diventato un riferimento e parte integrante del sistema informativo regionale. C’è poi grande attesa per il tavolo convocato martedì, nel quale parteciperà la Regione, il cdr, la proprietà e le organizzazioni sindacali e di categoria. E’ opportuno – continua Smacchi – che la Regione segua con grande attenzione quanto sta accedendo al Giornale dell’Umbria, attivando tutte le iniziative di propria competenza per tutelare i posti di lavoro di quasi trenta persone, tra giornalisti e poligrafici, ma anche la pluralità dell’informazione regionale”.

L’associazione Stampa Umbra, la Cgil regionale e la Slc Cgil regionale intanto stigmatizzano il comportamento “inqualificabile dell’editore del Giornale dell’Umbria, Giuseppe Incarnato, che ha bloccato l’edizione cartaceo del giornale dell’8 novembre con una motivazione pretestuosa ed irricevibile”. Si è detto preoccupato anche l’onorevole Walter Verini.

Dura condanna all’atteggiamento della proprietà anche dall’Ordine dei giornalisti dell’Umbria. “Si tratta di una decisione che non ha precedenti nella nostra regione e che per la sua gravità, e per le implicazioni che comporta, dovrà essere vagliata dagli organismi nazionali della categoria, a tutela dell’onorabilità e del decoro professionale e umano dei colleghi loro malgrado coinvolti nella vicenda. In settimana il Consiglio dell’Ordine umbro, in accordo con il Cdr de Il Giornale dell’Umbria, valuterà iniziative finalizzate a portare il caso in questione ai tavoli nazionali della professione, giudicando non ammissibile che un editore possa sacrificare il lavoro giornalistico già realizzato sull’altare di una vertenza che invece, in quanto tale e per quanto aspra, deve essere condotta esclusivamente entro i limiti fissati dalle norme che regolano tali situazioni”.

Alla bufera ha risposto il direttore del Giornale dell’Umbria Luigi Camilloni. “Il giornale è regolamente uscito nell’edicola ma in modalità digitale con relative pagine pubblicitarie. Per quanto concerne il piano editoriale e quindi il nuovo format con relativo restyling ci stanno lavorando i poligrafici già da qualche settimana e sono in attesa di avere tutti gli elementi per poterlo presentare. Un restyling molto importante, nato dalla necessità di realizzare un quotidiano in grado di stare al passo con i tempi e di adottarsi sempre al meglio alle esigenze dei lettori e dal nuovo piano editoriale pensato anche con il supporto di un’indagine di mercato approfondita. E’ e resta chiaro che il rilancio attraverso il nuovo format del Giornale dell’Umbria rappresenta un momento importante della storia del quotidiano che è come noto versa in uno stato di crisi. Un rilancio che passa attraverso un’informazione libera ed indipendente. Articoli esatti, puntuali e precisi sono alla base del saper scrivere e ciò richiede specializzazione tecnica, come affermava Pulitzer. Cambiamente e restyling necessari e importanti che richiedono ovviamente dei tempi tecnici, che non sono quelli del gruppo di lavoro impiegato dal Guardian (18 mesi)”.

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