Gratteri all’inaugurazione dell’Anno di studi dell’Onaosi: “Attenzione alle mafie, il loro obiettivo è acquistare latifondi e riuscire a percepire fondi europei”

PERUGIA – Cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Onaosi con un ospite d’eccezione, il procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Proprio dall’Onaosi Gratteri ha lanciato un grande allarma: “Le mafie – ha detto – si stanno comprando ristoranti, pizzerie, latifondi. C’è un grande interesse nel comprare vigneti e uliveti, perché si guadagna, soprattutto se si ha la spregiudicatezza di accedere, attraverso dirigenti compiacenti delle Regioni, ai fondi e ai contributi europei”.

Per il magistrato, “c’è una grande speculazione e ci sono grandi truffe che vengono organizzate ai danni della Comunità Europea, con rischi sul piano penale bassissimi”. Il procuratore ha quindi sottolineato come “ormai le mafie italiane siano quasi in tutto il mondo”. “Certamente, quella più diffusa – ha aggiunto – è la ‘ndrangheta, l’unica presente in tutti i continenti e che si muove e si sviluppa attraverso i locali, che sono strutture base, cloni di quelle che ci sono in Calabria. Se voi andate a Londra, a Zurigo, a Francoforte, a Toronto, in Australia la struttura e il marchio è lo stesso: questa è la forza della ‘ndrangheta, che ha quasi soppiantato ‘Cosa Nostra’.  Oggi ‘Cosa Nostra’ americana ha quasi reciso il cordone ombelicale con la mafia italiana, non parla più italiano ma inglese e quindi non si capiscono”.

Per Gratteri, nel portare Cosa nostra verso la fine “ha inciso tantissimo la politica stragista”. “Riina – ha detto – è l’uomo più odiato dalla mafia. La popolazione siciliana non ha accettato quello stragismo e le mafie per esistere hanno bisogno del consenso popolare: esistono quando vengono accettate e interagiscono con la collettività, si nutrono del consenso popolare”. “Se un giorno dovessero finire le mafie – ha concluso Gratteri – la prima a scomparire sarà la camorra, che sta diventando sempre più isterismo, criminalità comune, che è cosa diversa dalle mafie”.

A tutela dell’Onaosi la presidente della Regione Catiuscia Marini: “Nel corso degli anni l’Onaosi ha avuto un ruolo importante nella città di Perugia, e non solo, garantendo il diritto allo studio ai figli dei sanitari che hanno frequentato nella città le scuole e l’Università”. Nel corso del suo intervento – riferisce una nota della Regione – la presidente Marini, dopo aver ricordato che la privatizzazione ha lasciato del tutto inalterata la natura pubblica delle finalità assistenziali dell’ente, ha affermato che “l’Onaosi ha saputo rigenerarsi anche attraverso un’investitura democratica degli organi di rappresentanza e una gestione rigorosa delle risorse. Ciò ha permesso – ha aggiunto – la presa in carico di molti giovani e anche di predisporre interventi a favore dei sanitari contribuenti in condizione di vulnerabilità e disagio”.
Concludendo la presidente ha rinnovato l’impegno delle istituzioni a prestare la massima attenzione affinché con la riforma previdenziale la Fondazione Onaosi non sia penalizzata: “C’è la massima disponibilità – ha detto – a continuare il nostro lavoro attento e silenzioso per salvaguardare l’identità e l’autonomia dell’Onaosi, consapevoli della sua storia e del grande lavoro che ha svolto in oltre 100 anni nella città e in Umbria”.

Insieme alla Marini c’era il vice sindaco di Perugia, Urbano Barelli.    L’inaugurazione è stata aperta dal presidente dell’Onaosi, Serafino Zucchelli e dal vice presidente, Aldo Grasselli. Appuntamento trasmesso in diretta streaming e seguito dagli studenti ospiti delle strutture della Fondazione di tutta Italia. La cerimonia si è conclusa con uno spettacolo musicale.

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