Gualdo Tadino, il Priore di San Martino Giombini si difende: “Il somaro dopato non è nostro”

GUALDO TADINO – “Quel somaro non è nostro”. Il priore di San Martino, Lucio Giombini, si difende e mette i puntini sulle i, senza negare le negligenze del quartiere. L’animale sarebbe arrivato da una persona che da anni collabora con la Porta e alla quale i portaioli sono legati da un rapporto di amicizia. “La prassi corretta sarebbe stata quella di far tutti i prelievi appena preso il somaro. Purtroppo, essendo un’associazione di volontariato e che si occupa di sociale e visto che era la prima volta che prendevamo un somaro in prestito, non abbiamo avuto l’accortezza di fare tutti controlli necessari visto anche il rapporto di fiducia che ci lega con quella persona”.

Sempre nel merito della difesa, Giombini spiega che la sostanza rilevata sarebbe un ormone usato per la cura di microfratture. Però sulla testa dei vertici della Porta giallorossa ci sono 10 anni di squalifica per Priore, responsabile di stalla, auriga, frenatore, fantino e veterinario.

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