Gubbio, al Sentiero di Francesco il “Pellegrino” dei record

GUBBIO – C’era anche Alberto, il super pellegrino, alla chiusura del Sentiero di Francesco 2017. “Super” perché Alberto ha i numero da Guinness dei Primati. Ha percorso nella sua vita 1.531 cammini religiosi per ben 25 metri di libretto del pellegrino. Decisamente un grande camminatore e un grande amante di questo tipo di infrastrutture, che ha espresso un notevole apprezzamento anche per il sentiero umbro.

Ma non sono mancati i pellegrini amatoriali e le autorità, che hanno voluto far sentire la vicinanza al popolo dei camminatori. C’era il sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci, che ha portato il bastone della guida del cammino, e il consigliere regionale Andrea Smacchi, in rappresentanza dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

Il bilancio di questa edizione è stato comunque importante, soprattutto grazie alla presenza del Forum per l’Informazione cattolica per la custodia del creato. In questa occasione di studio e approfondimento si è riflettuto sulla promozione di una gestione consapevole, etica e sostenibile degli eventi nelle realtà ecclesiali per essere testimonianza nei confronti della comunità. Se ne è parlato nel corso del Forum per l’informazione cattolica per la Custodia del Creato di Gubbio, promosso da Greenaccord, alla presenza di 80 giornalisti provenienti da tutta Italia.
«Mi piacerebbe nascessero linee guida per eventi ecclesiali sulla sostenibilità ambientale da standardizzare, per aumentare l’autorevolezza della Chiesa cattolica su temi in cui è impegnata da molto tempo» ha detto Giuseppe Lanzi, ceo di Sisifo ed esperto di sostenibilità, che tra l’altro ha contribuito dieci anni fa all’organizzazione dell’Agorà dei Giovani di Loreto.

Buone pratiche per gli eventi e un’accoglienza capace di trasmettere valori su territori che propongono ai visitatori esperienze di turismo sostenibile e attento al Creato. «La Via di Francesco, ad esempio, nasce intorno alla possibilità di rivivere i luoghi della presenza del santo, la sua persona» ha dichiarato mons. Paolo Giulietti, vescovo ausiliare della Diocesi di Perugia-Città della Pieve e autore di guide per pellegrini. «Chi fa accoglienza ai pellegrini dovrebbe incarnare questo ideale francescano, con il rapporto con il Creato, con l’uomo e con Dio, qui si misura la possibilità di trasmettere i valori che possono essere stimolati lungo un cammino. E’ una sfida, perché o l’esperienza del cammino propone un cambiamento, o non ha nulla da offrire».

Di “mobilità umana” ha parlato anche monsignor Maurizio Bravi, osservatore della Santa Sede presso l’organizzazione mondiale del turismo. «Il protagonista del turismo è l’uomo largamente inteso – ha detto- desideroso di arricchire il bagaglio umano personale attraverso l’incontro con altre persone e realtà umane» ha proseguito ricordando come fra due settimane sarà firmata in Cina la Convenzione internazionale di etica del turismo, la prima adottata dall’Organizzazione mondiale del turismo, per un turismo rispettoso della dignità della persona.

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