Gubbio, dibattito sul muretto di piazza Grande. Il comitato per la tutela dei beni culturali: “Spendere soldi per l’assistenza psicologica”
GUBBIO – Si è riacceso il dibattito sul muretto di piazza Grande. Il sindaco Stirati terrà domani una conferenza stampa, mentre interviene il Comitato per la tutela dei beni culturali e del paesaggio. “Visto il rinnovarsi delle polemiche sulla sicurezza del “muretto” e delle notizie di stampa che appaiono parziali e fuorvianti, il Comitato – dice una nota – vuole ribadire alcuni punti imprescindibili di riflessione. Intanto, va ribadito che il cosiddetto muretto di Piazza Grande è in realtà un parapetto la cui altezza e larghezza sono tali da impedire non solo cadute accidentali di persone, ma addirittura anche di affacciarvisi. La struttura, così come si presenta, risponde ai criteri stabiliti dalle norme in termini di sicurezza e di pubblica incolumità. Naturalmente tutto questo risulta inutile qualora si mettano in atto comportamenti impropri o addirittura autolesionisti”.
“In questo senso, i siti e i luoghi da considerarsi pericolosi sono innumerevoli e secondo gli indirizzi che trovano spazio sui giornali, occorrerebbe fasciare di rete moltissimi edifici e luoghi urbani del centro storico. Cosa che oggettivamente appare del tutto impraticabile. Tuttavia, i giornali omettono costantemente e artatamente di ricordare che esistono anche sistemi di dissuasione che impediscono di salire sul parapetto di Piazza Grande, utilizzando delle tecniche meno impattanti, più evolute e meno costose. A tale proposito, il nostro Comitato ricorda di avere presentato, in data 24.07.2014, un progetto dettagliato dal titolo “Proposta di dissuasori di salita” illustrato, con tanto di prototipo costruttivo, in una apposita trasmissione di TRG e successivamente, sempre nel luglio del 2014, trasmesso per via ufficiale al Sindaco di Gubbio. Il primo cittadino non ha peraltro ritenuto di rispondere o convocare i rappresentanti del Comitato per eventuali chiarimenti tecnici o per far conoscere la sua opinione in merito. Relativamente all’autorizzazione all’apposizione della rete emessa dalla Soprintendenza di Perugia, va ribadito che la stessa non può ritenersi valida dal momento che la pluralità dei vincoli insiti in questa operazione richiede la competenza della Direzione Generale”.
“La questione centrale, a nostro parere, è che se qualcuno vuol nuocersi non c’è modo di impedirlo, come dimostra purtroppo anche l’ultimo evento avvenuto, con modalità diverse, lunedì 13.02.2017. Le risorse sarebbe forse più utile destinarle ai servizi di assistenza psicologica e sociale, di prevenzione e aiuto e sostegno all’occupazione, che è una delle vere emergenze della società contemporanea. Un disagio sociale che si manifesta in varie forme: atti di vandalismo, droga, alcool e violenza contro gli altri e contro se stessi”.