Gubbio, Marini e Ceriscioli insieme per parlare di macroregioni

GUBBIO – Un incontro dal quale avviare un proficuo confronto sul tema dell’integrazione territoriale e delle macroregioni. E’ stato questo l’appuntamento organizzato dal sindaco Filippo Mario Stirati e che ha visto la presenza della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e del collega marchigiano Luca Ceriscioli. “Questa – ha detto Stirati – è una straordinaria opportunità per il livello politico e le rispettive aree territoriali umbro marchigiane, ma anche per le forze sociali, il mondo del lavoro, le associazioni di categoria, le imprese e  per tutti coloro che si sentono a vario titolo attori e protagonisti  di una spinta tesa a perseguire  anche nuovi modelli di rinascita a beneficio delle comunità interessate.  Abbiamo fortemente voluto questo incontro e in qualità di promotore dell’iniziativa,  oltre al piacere di avere al mio fianco  Catiuscia Marini presidente della Regione Umbria e  Luca Ceriscioli presidente  della Regione Marche,  saluto  le numerose presenze istituzionali e rappresentative a vari livelli ma anche tanti cittadini interessati a condividere progetti e obiettivi.  Questo è solo il primo appuntamento, a cui seguiranno approfondimenti tematici su snodi centrali che interessano non solo Umbria e Marche ma anche la Toscana,  in vista della fusione sulla quale le regioni stanno lavorando – ha annunciato Stirati -. Economia, sviluppo,  politiche del lavoro,  aree interne, ambiente, protezione  civile, collegamenti infrastrutturali, sanità, promozione turistico-culturale nazionale ed internazionale: questi i cardini su cui costruiremo accordi settoriali e verifiche con il tessuto socio-economico e culturale,  per interpretare la necessità del rilancio e della ripresa di territori in forte sofferenza economica e occupazionale. Un processo di integrazione che parte dal basso – ha concluso il primo cittadino  – , dalle comuni radici storiche e culturali, da valenze che hanno già dato frutti significativi quali il circuito della ‘Terra del Duca’ e il ‘Distretto dell’Appennino Umbro  Marchigiano’, esperienze che legano le aree collinari e montane alla  realtà costiera, ricostruendo un ‘unicum’ che solo la realtà geografica separa,  ma in realtà nel profondo esiste da sempre tra le comunità che lo costituiscono”.

“La strategia nazionale per le Aree interne rappresenta un’opportunità importante per lavorare insieme, Umbria e Marche – ha affermato  la presidente della Regione Umbria Marini  –  anche su politiche di attuazione fra le due Regioni. Il progetto  Aree interne è infatti legato alla valorizzazione e allo sviluppo degli insediamenti  interni che in questo caso sono quelli dell’Appennino. Qui possiamo innescare progettazioni di area vasta per raggiungere obiettivi comuni e condivisi, con positive ricadute per rilanciare lo sviluppo dei territori interessati.  I  temi dello sviluppo, della crescita e del lavoro non seguono i confini geografici delle nostre regioni – ha aggiunto la presidente – quindi diventa fondamentale poter integrare il lavoro che la Regione  Marche sta facendo per il lato dei comuni che interessano le Marche con ciò che noi stiamo facendo  per il versante umbro,  dell’area eugubino gualdese, relativamente  all’elaborazione del programma aree interne. Andremo così a costruire un  altro tassello per una collaborazione più ampia che abbiamo già avviato e  che si muove, attualmente,  a Costituzione invariata. Le Regioni,  con le proprie competenze,  poteri e risorse finanziarie sono dunque chiamate a operare  – ha aggiunto Marini – per un lavoro comune su temi della promozione e valorizzazione dei  territori, della competitività delle imprese, dell’export, dell’internazionalizzazione   e sui fattori  competitivi, in primo luogo le infrastrutture  su cui, come Umbria e Marche,  abbiamo già realizzato progetti comuni,  come la  Quadrilatero ad esempio, con l’obiettivo di  metterci al servizio dei territori e dei cittadini che qui vivono. L’area interna del nord est  – ha concluso Marini – confina lungo il crinale con l’area interna marchigiana del Basso Appenino Pesarese-Anconetano, individuata come area pilota dalla Regione Marche,  e questo contesto territoriale potrà certamente costituire un punto di forza per moltiplicare le sinergie tra le nostre  due regioni,  per dare  continuità strategica alle azioni da realizzare e sviluppare anche la gestione di alcuni servizi in comune”.

Affrontando poi il tema delle infrastrutture la presidente ha evidenziato come la prossima apertura, entro l’estate, del tratto umbro della Perugia –  Ancona,  cui farà seguito dopo alcuni mesi quello della parte marchigiana,  certamente avrà un impatto fortemente positivo sulla viabilità di questa parte dell’Umbria e dell’intera regione. “La strategia nazionale delle aree interne rappresenta una opportunità straordinaria per entrambe le regioni – ha detto il presidente  Ceriscioli –  e nelle Marche ci sono tre aree pilota  con progetti che puntano al rilancio dei servizi, dell’economia e delle infrastrutture per i quali sono a disposizione 17 milioni di euro. Un’ulteriore opportunità per le aree di crisi, in particolare per la zona del Fabrianese, è rappresentata da specifiche risorse stanziate con Fondi europei che consentono l’apertura di bandi semplificati finalizzati  a creare le migliori condizioni per  la nascita di nuove imprese che per tre anni, ad esempio,  non pagheranno l’Irap” . Relativamente alle infrastrutture il presidente della Marche ha detto che “l’apertura della Perugia – Ancona, per il tratto marchigiano  costituisce un fattore di sviluppo per entrambe le regioni. Stiamo lavorando per un salto di qualità nei  rapporti istituzionali,   non solo fra Umbria e Marche, ma anche con la Regione Toscana.  Opportunità comuni si aprono anche sul fronte del turismo con il progetto delle Città del Duca, una iniziativa che ha il vantaggio di tenere insieme sia le aree costiere che quelle interne”. Entrambi i presidenti non hanno poi voluto anticipare nulla nei dettagli, ma hanno annunciato la firma dell’atto di collaborazione tra le tre regioni dell’Italia centrale in varie materie, su tutte la creazione di una unica centrale per gli acquisti.

Diversi anche gli interventi di rappresentanti istituzionali, politici ed economici. Il sindaco di Fabriano, Sagramola, ha ricordato che dalla crisi della Merloni sono nate importanti relazioni tra territori. Il sindaco di Gualdo Tadino Presciutti ha invece sottolineato che l’integrazione è utile anche in sanità, entrando nella consapevolezza che non si può fare tutto ovunque. “Le regioni – ha detto il consigliere regionale Andrea Smacchi – devono fare massa critica ma i processi di integrazione vanno costruiti dal basso per non rischiare un effetto boomerang dovuto alla contrarietà dei cittadini”.

 

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