Guerra social, Barberini: “Profilo Fb ‘Regione Umbria’ offende istituzioni, denigra opinioni di cittadini e minaccia libertà di espressione”

“Chi amministra il presunto profilo Facebook ufficiale della Regione Umbria? E soprattutto: come può egli fare valutazioni politiche e denigrare cittadini che si permettono di difendere persona e operato di un esponente politico? Forse è il caso di fare una verifica a tutela dell’immagine e della credibilità delle istituzioni umbre e della libertà di espressione dei cittadini”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini, riferendosi “a un commento comparso ieri sera su Facebook, a nome del profilo ‘Regione Umbria’ (nella foto), relativamente alla vicenda delle sue dimissioni da assessore regionale.

“Mi ero ripromesso – spiega Barberini – di mantenere, per alcuni giorni, il silenzio sulla vicenda delle mie dimissioni e sulle loro motivazioni, ma quanto ho visto nella giornata di ieri mi ha lasciato basito, perplesso e preoccupato e non posso far finta di nulla. Mi riferisco, in particolare, a un post diffuso a nome della presunta pagina Facebook ufficiale della Regione Umbria, definita ‘organizzazione governativa’ e seguita da oltre 15mila persone, in risposta alla riflessione di un cittadino che commentava l’intervista rilasciata dalla presidente Catiuscia Marini a Pasquale Punzi, relativamente alle nomine dei direttori generali”.

Luca Barberini ricostruisce così quanto avvenuto sul social network. “Nel dibattito che ha coinvolto vari utenti un cittadino ha affermato: ‘La racconti lei giusta signor …. comunque lo sanno anche le pietre che l’innovatore voleva portare a casa due bei soldatini per curare le vostre clientele e il giochino non gli è riuscito… E mo’ rosica….’. Un altro utente ha replicato: ‘Non la conosco sig… ma ugualmente le consiglio di non mettere in dubbio l’onestà e la correttezza morale di Luca Barberini. Prima di farlo cerchi di conoscere le persone e … Non esprima giudizi tanto per farlo’. Prontissima è stata la risposta del presunto profilo ufficiale della Regione Umbria: ‘Signor …. nemmeno io la conosco, ma a parte il folclore del mio dire, la sostanza della mia affermazione sta scritta su tutti i giornali … dunque non ho espresso alcun giudizio, ma ho semplicemente riproposto una verità che conoscono anche le pietre, salvo forse lei signor..’. “A quale verità – si chiede Barberini – si riferisce la ‘Regione Umbria’? Esiste una verità assoluta di cui è depositaria? E perché parla in prima persona? E ancora: perché utilizza parole simili (‘lo sanno anche le pietre’) all’utente che aveva attaccato il mio operato?”

“È davvero sorprendente – continua Barberini – che un ente pubblico parli in prima persona, che si permetta di replicare usando certi toni e di attaccare l’operato di un consigliere regionale, già assessore, dunque un uomo delle istituzioni, facendo ricostruzioni parziali dei fatti. Di folcklore, per dirlo con la ‘Regione Umbria’, non c’è niente: qui c’è solo da capire come possano accadere cose del genere. C’è un hacker dietro? Allora va subito fatta un’indagine interna, coinvolgendo anche le autorità competenti in materia e va ripristinato il corretto utilizzo di questi strumenti di comunicazione oggi molto importanti. Oppure c’è qualcuno che utilizza impropriamente simboli o peggio ancora strumenti istituzionali per denigrare le persone e fare attività politica? Vanno avviati immediatamente – conclude – accertamenti, anche interni, sperando che non si tratti dell’ultima ipotesi perché ci farebbe tornare indietro di oltre quarant’anni e riscoprire regimi, anche di diverso colore politico, che non permettevano libertà di espressione e di iniziativa politica. Inutile andare a cercare il post in questione: nel corso della notte è stato rimosso, ma le tracce restano…”

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