Regione – Soprintendenza, guerra senza precedenti

PERUGIA – Veleno, tanto veleno che esce da palazzo a palazzo, con un dossier che accusa pesantemente il nuovo soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria. Una vera e propria guerra tra istituzioni che non conosce precedenti, con il pericolo che anziché risolvere i problemi li aggravi fino al punto di creare una situazione di imbarazzante stallo. Certo l’arrivo di Gizzi non ha aiutato, ma la reazione dura di Anci e Regione sembra l’inizio di una vertenza con forti rischi per tutti. In difesa del soprintendente scendono in campo Italia Nostra e il Movimento 5 stelle. Per Andrea Liberati, capogruppo in Regione, “La destra propone e la sinistra dispone a vantaggio di speculatori e approfittatori”. La battaglia, come era facilmente prevedibile, si allarga provocando una tempesta politica destinata a finire oltre i confini umbri.

Le opere che rischiano nello scontro istituzioni- soprintendenza. A Perugia si teme per l’Auditorium di san Francesco e la Biblioteca degli Arconi. A Spoleto il conflitto ruota intorno alle autorizzazioni per l’istallazione dei gazebo da parte dei commercianti, mentre a Foligno a rischiare è la piastra logistica. Problemi a Terni per la passerella Telfer, così come a Castiglione del Lago per i lavori lungo la pista ciclabile.

Un conflitto a tutto campo, con il ministro Dario Franceschini chiamato “violentemente” in causa. La strada intrapresa non promette nulla di buono.

La conferenza stampa di Anci. La presidente della Regione dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha usato parole durissime contro la Soprintendenza tanto che è arrivata a chiedere al ministro Franceschini di intervenire sul soprintendente Stefano Gizzi “per i danni che sta creando”. Lo ha detto partecipando alla conferenza stampa dell’Anci nel corso della quale è stato presentato un dossier di una trentina di pagine che ha come destinatari la presidenza del Consiglio e il ministro dei Beni culturali, redatto e sottoscritto da Regione Umbria, Anci regionale e Rete delle professioni sulla “situazione che si è venuta a creare a seguito del nuovo assetto dell’organizzazione periferica” del Mibact, con lo “stallo pressoché totale di tutta una serie di procedimenti amministrativi di rilascio di autorizzazioni e pareri in materia paesaggistica e su beni vincolati, anche in relazione a progetti di opere pubbliche che erano stati precedentemente autorizzati”.
La presidente Marini ha evidenziato i “danni gravissimi che modalità anomale di interruzione dei procedimenti rischiano di causare, e in molti casi stanno già causando, all’Umbria, alla sua economia, ai suoi comuni e a molte imprese private”.
Marini ha poi riferito che “molti dei sindaci interessati hanno chiesto di poter parlare con il soprintendente, ma non sono stati ricevuti: è ora che il Governo e il ministero intervengano. Tenendo conto, tra l’altro – ha sottolineato la presidente – che l’Umbria, con il proprio patrimonio artistico e architettonico, ha una lunga storia di collaborazione con le autorità preposte a tutelarlo, comprovata anche da un tasso di abusivismo che, con il 6 per 1.000, è tra i più bassi in Italia”
Nella premessa al dossier, la Regione, i Comuni umbri e le associazioni professionali evidenziano che “l’insieme dei dinieghi e dei procedimenti non conclusi nei termini ordinari agisce su un parco di progetti già approvato e finanziato che mobilita investimenti stimati in oltre 120 milioni di euro, molti dei quali cofinanziati dall’Unione europea”.

Italia Nostra difende Gizzi. “E’ incomprensibile l’attacco da parte della giunta regionale nei confronti dello Stato, nella persona del suo soprintendente”: lo dice il presidente di Italia Nostra dell’Umbria, Gianfranco Angeli, riferendosi al dossier preparato da Regione, Anci e rete delle professioni sugli “stop” a diverse opere pubbliche arrivati negli ultimi mesi dalla stessa soprintendenza regionale.
Dopo aver detto “un grazie all’attento soprintendente”, Italia Nostra dell’Umbria “chiede alla Regione e a quei Comuni ‘insoddisfatti’ di tutelare e la valorizzare il bene comune, schiacciato ogni giorno da vari interessi in spregio all’articolo 9 della Carta costituzionale”. Il presidente dell’associazione annuncia quindi “di aver promosso istanza di accesso per ottenere il ricorso notificato dalla giunta regionale avverso la dichiarazione di notevole interesse pubblico relativa ad alcune aree dei Comuni di Marsciano e di Perugia”. Questo – spiega Angeli – allo scopo di “intervenire a favore del ministero dei Beni e delle attività culturali e della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici nel giudizio avanti al Tar Umbria”.
“Non è vero che tutti sono contro il soprintendente”, conclude Angeli, sottolineando che “ci sono ancora associazioni, cittadini, politici, amministratori e lavoratori che ogni giorno lottano per il bene comune, per la natura, l’ambiente, per i beni culturali e paesaggistici, insomma per la loro storia e per i valori della persona convinti nel voler lasciare ai loro figli cultura e saggezza e non spianate di cemento armato e di asfalto, acque inquinate anche in falda e aria oppressa dalle polveri sottili”.

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