Il Comune di Assisi non chiede di aumentare la tassa sui rifiuti e chiede all’Auri di rinegoziare

 

ASSISI – Il Sindaco, su mandato della Giunta, ha inviato all’Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico) la richiesta di rinegoziare e/o azione unilaterale per la revisione del contratto di concessione relativo alla gestione del servizio integrato dei rifiuti urbani.

E’ stato comunicato durante la seduta del Consiglio comunale nel corso della quale i due punti all’ordine del giorno relativi all’applicazione della Tari (tassa sui rifiuti) sono stati ritirati  in quanto il Sindaco ha preannunciato una serie di azioni, la prima delle quali è proprio rimettere in discussione il contratto con l’Auri risalente al 2012. Inoltre l’Amministrazione ha messo in campo azioni straordinarie per aumentare la copertura parziale – a carico del comune – dei costi del piano finanziario onde garantire i servizi necessari alla pulizia della città ma senza gravare sulle tasche di cittadini e imprese. Viene confermato e aumentato quindi il fondo straordinario (che nel 2018 è stato pari a 556000€) a carico del Comune per compensare gli ingenti aumenti imposti dal rispetto del contratto.

Dal 2013 al 2018 i costi del servizio sono passati da 6 milioni a 7,7 comprendendo anche la fase di trattamento, recupero e smaltimento.

L’obiettivo è quello di non caricare sulle tasche dei cittadini l’aumento della tassa che, secondo quando richiesto dall’Auri, sarebbe stato del 10% se l’Amministrazione non avesse trovato, al suo interno, meccanismi di contrasto.

Ora qualche dettaglio in merito al servizio: nel 2013 la raccolta differenziata era del 37%, nel 2018 ha superato il 71% e nei primi mesi di quest’anno il 74 raggiungendo picchi del 75%.  A un aumento quasi raddoppiato del differenziato avrebbe dovuto corrispondere un’adeguata riduzione dei costi dello smaltimento e del trattamento dei rifiuti. Così non è stato. Anzi, è stato sottolineato, che i cittadini più differenziano e più si ritrovano a pagare in bolletta.

L’intenzione dell’Amministrazione è di interrompere questo circolo secondo cui più un Comune è virtuoso e più sarebbe costretto ad aumentare le tasse, oltre ad assicurare ovviamente un livello di qualità dei servizi, che assume una importanza vitale per Assisi, la sua immagine e, quindi, l’immagine di tutta l’Umbria.

Questa battaglia proposta dall’esecutivo è stata condivisa, nel breve dibattito che c’è stato, anche da tutti i consiglieri di opposizione. La missiva inviata ad Auri chiede azioni finalizzate all’azione unilaterale e/o alla rinegoziazione e/o revisione del contratto (stipulato in data 25/06/2012). In difetto, l’Ente si è riservato ogni più ampia azione in ogni sede a tutela e garanzia dell’interesse pubblico.

Oltre alla rinegoziazione del contratto sono state annunciate anche l’azione di analisi tecnica del superamento dei costi standard come definiti dalla legge 147/2013, che sarà elemento di discussione con gestore ed Auri, e quella di rimpinguare in ogni caso il fondo straordinario messo a disposizione dal Comune per calmierare gli aumenti di Tari imposti dal contratto.

Appuntamento quindi tra circa un mese al prossimo consiglio comunale.