Inchiesta sui farmaci, indagati tre funzionari della Regione e due farmacisti. Tra gli atti acquisiti dai Nas anche una delibera di giunta

Gli indagati nell’inchiesta sui farmaci salgono a 5. Si tratta di tre funzionari della Regione e di due farmacisti. I reati ipotizzati – il condizionale è d’obbligo – sarebbero l’abuso d’ufficio e la truffa, oltre all’associazione per delinquere finalizzata alla gestione e alla distribuzione di farmaci.
Tra gli indagati ci sarebbe Antonio Perelli, che, oltre ad essere il presidente del Collegio dei Maestri venerabili dell’Umbria, è stato fino a pochi mesi fa a capo dell’ufficio autorizzazioni e accreditamento dell’assessorato regionale alla Sanità, ora in pensione.
Al centro dell’indagine ci sarebbero delle autorizzazioni alle farmacie per la vendita in blocco di specialità medicinali, tra cui anche gli oppiacei. Le due farmacie coinvolte, una a Perugia e una in provincia, avrebbero venduto come grossisti questi medicinali, pur non avendo quelle autorizzazioni.
Nell’indagine che ha portato i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e quelli della sezione di polizia giudiziaria negli uffici dell’assessorato alla sanità, al Broletto a Perugia. Nel materiale acquisito, oltre a documenti e pc ci sarebbe anche una delibera di giunta recente. La richiesta di verifica della delibera sarebbe un atto dovuto per ricostruire il percorso burocratico dei documenti sui quali si ipotizza il reato di abuso d’ufficio.
Al vaglio ci sono anche alcuni regolamenti. I carabinieri cercano di risalire alle composizioni societarie di attività in essere, una in particolare nella provincia di Perugia, per verificare ipotetici conflitti di interesse con ex funzionari pubblici.

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