La Regione approva il “Reddito d’inclusione attiva”: sul piatto 12 milioni di euro
PERUGIA – Per supportare il Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, al fine di contrastare il fenomeno della povertà e supportare i nuclei familiari più a rischio, previsto dal Governo con la legge di stabilità 2016, la Regione dell’Umbria metterà a disposizione ulteriori dodici milioni di euro che saranno reperiti dai fondi Por Fse 2016-2020. Lo ha deciso oggi pomeriggio, martedì 29 marzo, la Giunta Regionale, su proposta del vicepresidente ed assessore alle politiche sociali Fabio Paparelli. La delibera è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, dalla presidente Catiuscia Marini e dal vicepresidente Fabio Paparelli.
“Si tratta di uno dei provvedimenti centrali della nostra azione di governo in questa legislatura – hanno dichiarato Marini e Paparelli -. E’ la prima risposta organica, integrata, organizzata e dunque seria nella lotta alla povertà che sta affliggendo il nostro Paese e la nostra Regione. L’azione che mettiamo in atto va ad integrare, coordinandosi con essa, la misura approvata dal Governo nazionale. I fondi che destiniamo però vogliono anche cercare di fare qualche passo in avanti in più e per questo li abbiamo legati maggiormente alla formazione professionale ed al tirocinio aziendale dei soggetti che saranno coinvolti. Vogliamo insomma cogliere questa occasione – hanno concluso la presidente Marini ed il vicepresidente Paparelli – per consentire l’inizio di un nuovo percorso lavorativo che dia prospettive di stabilità e di autonomia alle famiglie in difficoltà. Non un mero contributo assistenziale dunque, ma un sostegno concreto e speriamo efficace per aprire il mondo del lavoro a famiglie che non riescono ad entrarci e, per questo, abbiamo anche destinato 1.400.000 euro per le imprese che parteciperanno attivamente alla realizzazione di questi progetti”. Il Sistema per l’inclusione attiva (SIA), così come approvato a livello nazionale, prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie con minori in condizioni di povertà con un indicatore ISEE pari o inferiore a 3.000 euro. Il contributo economico, erogato attraverso una attività di profilazione effettuata da INPS, è calcolato in base una serie di indicatori economici e patrimoniali riferiti al nucleo famigliare. Il contributo, erogato per 12 mesi, viene quantificato su base di 80 euro mensili a componente del nucleo familiare e va da un minimo di 160 euro per un nucleo familiare formato da due componenti, fino a raggiungere un massimo di 400 euro mensili per un nucleo familiare formato da cinque o più membri.
L’erogazione del sussidio economico è subordinato all’adesione, da parte del richiedente, ad un progetto di attivazione sociale e lavorativa. Per accedere al Sia è quindi necessaria una valutazione multidimensionale dei bisogni e la costruzione di un patto con i servizi territoriali, finalizzato al miglioramento del benessere della famiglia e quindi alla graduale riconquista dell’autonomia.
La presa in carico del nucleo familiare eligibile al SIA, richiede interventi personalizzati di valutazione, consulenza, orientamento, monitoraggio, attivazione di prestazioni sociali e di interventi in rete con altri servizi pubblici e privati del territorio. Alla Regione compete la governance dell’intervento. Comuni e Zone sociali sono i titolari della gestione del SIA e compete ad essi la predisposizione del progetto personalizzato per ogni famiglia beneficiaria dell’intervento. L’INPS è il soggetto attuatore e Poste italiane Spa è il soggetto erogatore del contributo della misura. Il Ministero individua l’INPS quale soggetto attuatore del SIA, soggetto al quale trasferisce le risorse assegnate per ogni regione, sulla base degli indicatori sopra elencati. I nuclei ammessi al beneficio, per i quali il Soggetto attuatore ha disposto l’erogazione ricevono ogni bimestre il corrispettivo delle risorse attraverso Poste italiane quale soggetto erogatore. Allo scopo di favorire una descrizione delle famiglie ipoteticamente beneficiarie della misura, se ne fornisce una profilazione esplicativa e non esaustiva della caratterizzazione della famiglia tipo così come di seguito descritto:
Un nucleo familiare formato da 2 componenti (un adulto e un minore), con reddito annuo di 5.310 euro, percepirà 160 euro mensili (1.920 euro in un anno);
Un nucleo familiare formato da 3 componenti (due adulti e un minore), con reddito annuo di 6.720 euro, percepirà 240 euro mensili (2.880 euro in un anno);
Un nucleo familiare formato da 4 componenti (due adulti e due minori), con reddito annuo di 7.980 euro, percepirà 320 euro mensili (3.840 euro in un anno);
Un nucleo familiare formato da 5 o più componenti (due adulti e tre o più minori), con reddito annuo di 8.280 euro elevabile per ogni altro figlio aggiuntivo oltre il terzo, percepirà 400 euro mensili (4.800 euro in un anno).
In Umbria i nuclei familiari con figli minori ed un Isee pari o inferiore a 3.000 euro nell’anno 2015,sono stati 6.363 (dati forniti dall’Inps regionale Umbria). In base agli indicatori precedentemente descritti, alla Regione Umbria, potrebbero essere assegnate per l’anno 2016 risorse pari ad 8.373.875 euro mentre, si può stimare che per l’anno 2017 le risorse aumenteranno ad 11.018.230 euro.
Simulando lo stesso calcolo effettuato a livello nazionale (sulle quote di risorse assegnate all’Umbria rapportate ai dati forniti dall’INPS sul numero delle famiglie eligibili alla misura SIA), si stima che con tali risorse si possano raggiungere circa 3.195 nuclei familiari, cioè il 50,2% dei nuclei familiari potenzialmente eligibili al SIA. La bozza di “Decreto del Ministro del Lavoro e Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e Finanza, concernente l’avvio del sostegno per l’Inclusione Attiva su tutto il territorio nazionale”, è attualmente in esame al MEF per l’approvazione. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali prevede nei mesi di Luglio-Agosto 2016 l’attivazione della prime erogazioni del contributo economico. Le azioni regionali saranno rivolte ad una platea di destinatari finali in parte coincidenti con i nuclei familiari eligibili al SIA, ma per i quali le risorse nazionali non siano capienti per il target interessato; in parte potranno essere destinati a persone e nuclei diversi da quelli eligibili al SIA, ad esempio, persone adulte anche senza figli minori e comunque con ISEE ricompreso nel limite previsto per il SIA ed eventualmente nuclei familiari e soggetti che abbiano un ISEE superiore a quello previsto dal SIA. Il tutto ovviamente sarà legato all’ammontare delle risorse disponibili ed al numero delle famiglie aventi diritto.